Cantarelli, tensione tra proprietà e sindacati. "Rottura inspiegabile". "I premi di produzione colpiscono chi ha meno"

La proprietà chiede di fare presto, il Tribunale aspetta. Mugnai: "Non possono scegliere da soli chi resta e chi va via"

La protesta della Cantarelli

La protesta della Cantarelli

Arezzo, 1° luglio 2015 - Fumata nerissima alla Cantarelli. Durante l'assemblea che avrebbe dovuto sancire il voto sul piano proposto dall'azienda qualcosa è andato storto e il piano non è stato votato. Al momento, è questo ciò che trapela, non ci sono le condizioni per l'accordo e domani i sindacati hanno indetto quattro ore di sciopero. 

L'oggetto del contendere riguarda una voce dello stipendio che dovrebbe essere sacrificata. In un primo momento erano stati individuati i cosiddetti "superminimi" che riguardano alcuni dipendenti, per un totale di 200 mila euro all'anno. Ieri, però, prima dell'assemblea la proposta è cambiata, invece dei superminimi l'azienda ha proposto di tagliare il premio produzione, che si applica a tutti i dipendenti. Da lì lo strappo con i sindacati che hanno così deciso di non portare il piano al voto. 

Da parte sua Cantarelli spiega: «Abbiamo pensato di tagliare il premio di produzione anziche i superminimi perchè la prima voce è autenticamente solidale, mentre la seconda riguarda solo 30 persone. Sono sempre disponibile all’accordo, ma il tempo è scaduto: ora mi dicano, se vogliono proseguire con i 203 dipendenti della new co o se andare avanti con il proggetto originario di 150 dipendenti».

E il giorno dopo la proprietà rilancia: «Mentre i sindacati hanno indetto lo sciopero, noi siamo rimasti dentro a lavorare alle soluzioni che abbiamo individuato, perché credo che le proposte siano valide.Mi riesce francamente difficile pensare che sia solo la questione dei superminimi ad agitare i sindacati, sinceramente non mi è molto chiaro cosa sia successo. Mi auguro di ncontrare al più presto i rappresentanti sindacali».

Già, perché il tempo stringe e il piano industriale deve essere presentato in Tribunale tra pochi giorni. Sul fronte sindacale, invece, è il segretario generale della Cgil, Alessandro Mugnai (nella foto), a far sentire la sua voce. «Cantarelli vorrebbe scegliere da sola chi rimane e chi va via. Ma è facile immaginare che questo tipo di scelte non sempre è obiettivo. Il superminimo, la voce che avevamo individuato in prima battuta da tagliare, riguarda poche persone che hanno già un salario piuttosto alto. Mentre il premio di produzione colpisce tutti, ci va così a rimettere tutta una massa di lavoratori che ha già un salario più basso degli altri».