Paolo Brandi e Cesarini, chiesto il rinvio a giudizio per il dissesto a Castiglioni: nell'inchiesta anche due tecnici

Il primo amministratore è indagato per truffa e falso, il secondo per falso. Sullo sfondo il rischio della prescrizione. L'udienza dal Gip è stata fissata per il 9 luglio

Paolo Brandi

Paolo Brandi

Arezzo, 25 maggio 2015 - Fissata al  9 luglio l'udienza preliminare per gli ex sindaci di Castiglion Fiorentino Paolo Brandi ed Enrico Cesarini, dei quali la procura chiede il rinvio a giudizio. Sul primo pesano i capi di imputazione di truffa ai danni dello Stato e falso, per il secondo il reato ipotizzato è quello di falso ideologico.

La richiesta avviene in seguito alle indagini scaturite dal dissesto del comune di Castiglion Fiorentino che portò alla caduta di entrambi. L'inchiesta coinvolge anche  due tecnici.  Sono il responsabile della ragioneria Giuseppe Bennati (l'accusa è di truffa e falso) e il dirigente dei lavori pubblici Fausto Rossi (per lui l'accusa è di truffa)

 I reati contestati sarebbero stati commessi nel 2010, all’approvazione del bilancio 2009, e la prescrizione è fissata al 2017. Il conto alla rovescia corre veloce visto che alla chiusura delle indagini si è arrivati dopo 5 anni e che la sentenza del processo di primo grado giungerà col 2016 alle porte, quindi con appena un anno e mezzo per gli eventuali ricorsi in appello e in Cassazione.

Sotto indagine anche i mutui, ben 5, finiti nel mirino, con le cui risorse il Comune avrebbe alimentato la spesa corrente invece di realizzare opere pubbliche  e nelle cui richieste si sarebbe attestato che determinati lavori erano in via di realizzazione pur non essendo, secondo le accuse,mai iniziati.

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