Ottiene un permesso per seguire un parente disabile: sorpreso a caccia al cinghiale e licenziato

Il titolare aveva incontrato il famoso congiunto in giro per la città: ha affidato le indagini ad un'agenzia di investigazione privata SU LA NAZIONE DI OGGI

Un cacciatore (foto d’archivio)

Un cacciatore (foto d’archivio)

Arezzo, 18 novembre 2014 - Riceveva un permeso speciale per accudire un parente gravemente disabile. E invece andava a caccia. Caccia al cinghiale, perfino. Si approfittava della legge 104, quella che permette di assentarsi dal lavoro per tre giorni al mese per accudire un parente gravemente disabile. A scoprire il dipendente furbetto è stato proprio il titolare di una nota azienda aretina in cui lavorava. Fucile in spalla e cane al seguito, ecco la sua vera attività in quei giorni. Il suo titolare vede per caso per strada la persona che doveva essere accudita. E’ a questo punto che si rivolge ad un’agenzia investigativa, la Ombra di Arezzo, e la mette alle costole del dipendente. Le indagini sono iniziate in concomitanza con l’ennesimo permesso. A quel punto non è stato difficile per gli investigatori scoprire che invece di stare vicino al proprio caro il lavoratore si recava nelle montagne intorno ad Arezzo per partecipare a battute collettive di caccia al cinghiale. E il titolare del dipendente infedele ha potutto provvedere ad effettuare un licenziamento disciplinare per illecito utilizzo dei giorni di permesso.