Il vecchio Orso Bruno: una vita al Parco di Cavriglia; per lui scatta la colletta, aiuti anche dalla Francia

L'animale ha ormai quarant'anni ed è in condizioni di salute precarie. Il progetto è quello di dotare l'ambiente dove vive di telecamere di sorveglianza

Orso Bruno

Orso Bruno

Arezzo, 31 marzo 2015 - Ti guarda con occhi dolci, forse tristi o stanchi. Chi lo sa. Dopo la notizia della colletta partita dalla Francia per mettere al sicuro Orso Bruno, abbiamo deciso di andarlo a trovare, nel parco di Cavriglia.  In quel parco che è tutta la sua vita, lì è nato, cresciuto, ha trovato l'amore e ha avuto un cucciolo. Quaranta anni passati là, tra le coccole della famigliola e i sorrisi dei bambini che si affacciavano alla muraglia e lo vedevano, là in basso, come fosse un grande peluche, tra risolini di sorpresa. Lui, ricambiava con uno sguardo e un sommesso ruglio, per non farli spaventare. 

Ora Orso Bruno, questo il suo nome, è rimasto solo. Lo è da diversi anni, da quel 2009 quando la compagna Lisa e il loro cucciolo morirono. Gli sono i rimasti i sorrisi dei bambini, nemmeno tanti, a dir la verità, da quando il parco non è nel suo massimo splendore. Lui, come faceva tanti anni fa, ogni qualvolta sente parlare, alza lo sguardo, e ti guarda con quei dolci, piccoli occhini tondi tondi, come se ti volesse salutare e ringraziare di essere andato a trovarlo. Si sposta flemmatico, Orso Bruno, un pò per la mole, un pò per l'età. Segue gli spostamenti di chi, dall'alto della gabbia, lo guarda divertito ed intenerito. Sembra proprio che abbia voglia di coccole il nostro orso.     Ma non si sono dimenticati di lui. Anziano non può uscire dalla grande gabbia. Così qualcuno, dalla Francia, ha lanciato una colletta per dotare di telecamere di videosorveglianza il recinto e tutelarne, così, l’età della pensione, che potrà passare qui, in questo modo, in tutta tranquillità.  ​Nella gabbia sarà installato un impianto di controllo a distanza. Un occhio virtuale utile anche a scoraggiare eventuali malintenzionati.