Foto d'epoca, ai blocchi di partenza per la quarta uscita: domani in regalo col giornale

Il mondo del lavoro all'inizio del '900: le operaie di un pelificio. Nella collezione c'è un intero viaggio nella vita della città e della provincia. La fine del secolo in città; La seconda foto: il campo dell'esercito; La terza carrellata di immagini; La seconda serie:da Garibaldi al miracolo economico; La prima serie di immagini; La vita nell'occhio meccanico

Operaie di un pelificio (1906)

Operaie di un pelificio (1906)

Arezzo, 7 maggio 2016 - E' il 1910 e un dirigibile ariva a Sargiano, sulla collina a poche centinaia di metri dalla città: diventa una calamita per la città di allora, nel cuore della Belle Epoque. Era la nostra ultima immagine, quella andata a ruba ieri con il nostro giornale. Prossimo appuntamento domani, martedì: le operaie del pelificio di Montevarchi, anno 1906, uno squarcio formidabile nel mondo del lavoro. Continuate a seguirci... un pezzetto alla volta, tre giorni alla settimana.

Il dirigibile di Sargiano attracca nel 1910 in una città che ha già conosciuto il suo primo take off (come gli storici chiamano il decollo industriale) verso lo sviluppo. L’agricoltura e il sistema mezzadrile rappresentano ancora il cuore dell’economia locale, ma tutti i dati quantitativi a nostra disposizione parlano di un forte incremento delle attività imprenditoriali a cavallo del nuovo secolo e fino allo scoppio della prima guerra mondiale.

La Belle Epoque in chiave europea, l’età giolittiana in Italia. Il simbolo più evidente di questa prima fase dell’industializzazione è la Sacfem, il Fabbricone, che nasce nel 1907. Al decollo industriale corrisponde un’articolazione delle classi sociali, con una borghesia e un ceto medio sempre più vivaci, attorno ai tradizionali poli dell’aristocrazia e dei contadini. Il Corso, è il contenitore in cui tutti si ritrovano per i loro affari o per il loro svago.

Nella foto 1 ne vediamo uno scorcio all’altezza del Canto de’ Bacci il cui fulcro è il negozio Konz o degli svizzeri, una delle grandi dinastie commerciali del tempo che tale rimarrà per decenni. Oggi a riecheggiare quel nome storico c’è il Caffè degli Svizzeri che ne ha ereditato i locali nel centro alto. In basso c’era l’altro negozio fra via Vittorio Veneto e i Bastioni.

Foto 1 (terza uscita) Im quest'Arezzo che ha ritrovato entusiasmo e vitalità si celebra nel 1904 il centenario del Petrarca, di cui nella foto 2 vediamo il primo abbozzo di Giostra del Saracino corso al Prato.

Foto 2 (terza uscita)

Ma le manifestazioni furono imponenti ovunque. Piazza del Popolo, invece, era il cuore della zona delle caserme. Nella foto 3, infatti, vediamo le manovre dei soldati davanti al palazzo di Badia, sede dell’istituto tecnico.

Foto 3 (terza uscita)

Sull’altro lato della piazza c’era il distretto militare, poi distrutto dai bombardament. Oggi al suo posto c’è il parcheggio della Misericordia. Nella foto 4 vediamo appunto i professori di ragionieria nel chiostro interno ed è interessante notare lo spaccato che questa immagine offre della società aretina di inizio ’900.

Foto 4 (terza uscita)

Uno spaccato della società aretina completato dalle foto 5 e 6: nella prima gli operai della Bastanzetti, l’altro polo industriale,

Foto 5 (terza uscita),

nella seconda una famiglia di contadini con gli abiti della festa.

Foto 6 (terza uscita)

Come a dire la stratificazione sociale tradotta in immagini: ceto medio, operai e mezzadri. La foto 7 è invece di una bottega di Colcitrone, che era il quartiere popolare per eccellenza.

Foto 7 (terza uscita)

Non c’è bisogno di insegne, quelle servono al Corso, il passeggio della città.