Occupazione, dai dati Inail emerge una situazione drammatica, persi settemila iscritti in un anno e sono aumentati i cassintegrati

Ma uno studio di Unioncamere annuncia oltre 2 mila posti di lavoro in più entro il 2014

Disoccupazione, una giovane donna in cerca di lavoro (Newpress)

Disoccupazione, una giovane donna in cerca di lavoro (Newpress)

Arezzo, 2 settembre 2014 - PIU' POSTI DI LAVORO, anzi no, sono meno. Esperti e studiosi sfornano ormai quotidianamente statistiche sul tasso di disoccupazione e qualche volta è davvero difficile capirci qualcosa.  Notizia di ieri, in Toscana sono attesi in totale 24260 nuovi posti di lavoro, il 32% dei quali a beneficio dei giovani. E’ quanto emerso da uno studio della banca dati Excelsior di Unioncamere che vedeva Arezzo in terza posizione come percentuale di crescita dopo Firenze e Siena, con un più 10% che si traduce in 2200 posti di lavoro. 

Un dato incoraggiante che però non si accorda con quelli forniti dal dipartimento del mercato del lavoro e sicurezza della Cgil di Arezzo da dove fanno sapere che gli iscritti all’Inail sono diminuiti di oltre 7 mila unità in un anno, erano 105709 al terzo trimestre del 2013 e adesso sono 98174. In tutta la provincia aretina, insomma, gli iscritti sono calati del 7,5%. Parliamo ovviamente di lavoratori dipendenti per i quali è prevista l’iscrizione all’istituto di assicurazione contro gli infortuni. Aumentano anche gli iscritti al centro per l’impiego, erano 49389 lo scorso anno e attualmente sono 53120 di cui la maggior parte, oltre 27 mila, sono soggetti over 39, quelli che magari hanno già una famiglia e si sono ritrovati senza lavoro. Se il quadro non fosse abbastanza chiaro, ci sono ancora numeri a rendere meglio l’idea, nel primo trimestre del 2014 ci sono state altre 164 domande di iscrizione alle liste di mobilità, gli iscritti al momento sono 2787. Non c'è niente da sorridere neanche guardando i numeri della cassa integrazione, ad Arezzo e provincia tra gennaio e luglio di quest’anno sono state erogate in totale quasi seicentomila ore di cassa integrazione ordinaria, l’anno prima erano un milione e centomila, quest’anno sono quindi quasi la metà ma attenzione a cantare vittoria. Perché contestualmente sono raddoppiate le ore di «cassa» straordinaria, erano un milione e settecentomila nel primo trimestre del 2013 sono diventate oltre due milioni e duecentomila, le imprese dunque fanno richiesta di ammortizzatori sociali fino a quando è possibile. 

Per quanto riguarda la cassa in deroga, quelle autorizzate nel 2013 sono state 1345822 contro le 1095633 del 2014. Il settore più in crisi è senz’altro quello dell’edilizia, per il quale tra cassa ordinaria e straordinaria sono state autorizzate oltre un milione e trecentomila ore. Seguono l’industria meccanica e metallurgica, poi il tessile, abbigliamento, calzature e infine il commercio.  Il lavoro, dunque, cresce o cala? Dalla Cgil spiegano: «Gli studi di Unioncamere riguardano delle proiezioni che si dovrebbero verificare da qui a fine anno. Inoltre, tali studi prendono in considerazione ogni tipo di contratto, atipici, apprendistato e quant’altro. Noi andiamo ad analizzare la situazione dei lavoratori a tempo indeterminato, quello è il lavoro su cui si può contare. E in questo momento, purtroppo, la situazione non è rosea».  Una certezza in tutto questo c’è ed è sempre la stessa, la nottata non è ancora passata.