Mercoledì 24 Aprile 2024

Sindaco e regionali, elezioni in un giorno solo:quasi certa la scelta di maggio

Alla vigilia delle primarie comincia a chiarirsi la data del voto comunale. Per il Pd altri cinque mesi da anatra zoppa?

Da sinistra: Ralli, Gasperini, Bracciali, i candidati Pd

Da sinistra: Ralli, Gasperini, Bracciali, i candidati Pd

Arezzo, 19 dicembre 2014 - TUTTO in un solo giorno, tutto nell’election day. Si voterà contemporaneamente per le comunali e per le regionali e la novità, quasi sicura, non può passare inosservata. La data unica per le elezioni è stata proposta dai senatori Pd Andrea Marcucci e Franco Mirabelli, primi firmatari di un emendamento teso al contenimento dei costi e contro il raddoppio delle spese per i Comuni. Le elezioni, secondo quanto prevede l’emendamento che diventerà operativo con l’approvazione definitiva della legge di stabilità 2015, si svolgeranno nel mese di maggio in una data ancora da stabilire.

 Il primo effetto evidente è l’allungamento dei tempi di governo per gli attuali pro-sindaco e giunta: non già di una breve parentesi si tratta, ci saranno altri cinque mesi aggiuntivi oltre ai due già seguiti all’elezione di Giuseppe Fanfani nel Consiglio Superiore della Magistratura.

Si profila una campagna elettorale infinita sia per il vincitore delle primarie Pd che per Alessandro Ghinelli che si è giusto ieri messo in gioco con un raggruppamento civico al quale tutti i partiti del centrodestra, Forza Italia in primis, paiono guardare come riferimento. Mesi di battaglia, un duello nel tempo al quale, via via, si aggiungeranno altri contendenti.

Va inoltre considerato che in casa Pd la campagna elettorale era già iniziata da tempo, un minuto dopo l’addio del sindaco Fanfani. Adesso siamo alla fine della corsa, domenica si vota nei seggi aperti in tutto il territorio comunale e il popolo del centrosinistra potrà scegliere il suo campione fra il pro-sindaco Stefano Gasperini, il presidente del consiglio comunale Luciano Ralli, il capogruppo Matteo Bracciali.

Scelta non certo priva di indicazioni precise anche per l’amministrazione comunale, con l’ipotesi che il pro-sindaco possa venir sconfitto e si trovi dunque a guidare l’esecutivo da una posizione di estrema debolezza e con un potere contrattuale ridotto al minimo. Se invece dovesse vincere, allora potrebbe gestire i cinque mesi pre-elettorali da sindaco vero e proprio.