Monsignore arrestato per truffa da 30 milioni: sequestro a Poppi, le radici aretine

Il prelato argentino in manette a Bolzano dopo un'inchiesta della Guardia di Finanza. Reinvestiva i soldi ricevuti in beneficenza anche dagli anziani. Aveva una casa a Quota, i suoi progetti qui

Monsignor Patrizio Benvenuti

Monsignor Patrizio Benvenuti

Arezzo, 10 febbraio 2015 - Sequestri della Guardia di Finanza anche a Poppi (valore quasi 700 mila euro) nell'ambito dell'operazione che a Bolzano è costata le manette a un prelato argentino. Le Fiamme Gialle hanno arrestato il monsignor Patrizio Benvenuti, alto prelato 64enne di origini argentine, accusato di una truffa da 30 milioni di euro ai danni di quasi 300 persone, prevalentemente residenti all'estero, per lo più in età avanzata. Versavano i propri soldi al sacerdote, destinati alla sua fondazione umanitaria Kepha, che finivano però in un articolato meccanismo di riciclaggio tra persone, società estere e italiane.

 I denari versati al sacerdote per la sua fondazione umanitaria Kepha onlus, sarebbero finiti secondo le accuse in un complesso meccanismo di riciclaggio tra persone, società estere e italiane. La Fondazione Kepha è attivissima in Casentino e segnatamente a Poppi dopo la Guardia di Finanza ha messo i sigilli a un immobile e ad alcuni terreni nella frazione di Quota. Ma Benvenuti è stato anche proprietario di un fabbricato agricolo in località Sparena, nei pressi di Moggiona.

«Lo conosco personalmente - conferma il sindaco di Poppi Carlo Toni - la prima volta lo incontrai alcuni anni fa: a mio padre, che faceva il fabbro, commissionò la fabbricazione di alcune lanterne per lo stabile di Quota». Ancora Toni: «Ebbi modo di vederlo anche più tardi, aveva in animo di creare a Sparena, in un edificio agricolo da lui acquistato, una sorta di centro di accoglienza. Ancora dopo, propose l’idea di organizzare un asilo nido utilizzando spazi del convento delle suore di clausura. In tutti i casi, non se ne fece di niente, di certo il monsignore non ha lasciato particolari tracce qui a Poppi».

Padre Kosson, attuale parroco dell’Orciolaia, è stato sacerdote a Ponte a Poppi dal 2005 al 2010. «Monsignor Benvenuti? Certo che me lo ricordo, cosa gli è succsso?». Non sa ancora, padre Cristoph, dell’arresto e dei guai giudiziari del prelato. Ma racconta il rapporto avuto con lui: «Persona di grande gentilezza, in parrocchia l’ho visto poche volte, abbiamo parlato e si è sempre dimostrato affabile. Con la Fondazione Kepha aveva organizzato qui a Ponte a Poppi una scuola di lingue, ma senza coinvolgere la parrocchia. Veniva soltanto in estate, passava le vacanze a Quota».

Mons. Benvenuti è stato bloccato a Genova, da dove stava partendo verso le Isole Canarie, dove risiede. Secondo gli inquirenti, oltre a Benvenuti e Ventisette, della associazione facevano parte altre nove persone che a vario titolo collaboravano alla presunta attività illecita. Le indagini dell'operazione denominata «Opus», condotte dalle Fiamme Gialle altoatesine, su direzione della procura di Bolzano, hanno fatto constatare come il monsignore e l'affarista fossero stati «promotori e organizzatori di un'associazione a delinquere, attiva sul territorio nazionale ed estero, finalizzata alla commissione di svariati e ripetuti reati di truffa, riciclaggio e tributari, coinvolgendo persone e società collocate in Francia, Belgio, Svizzera, Lussemburgo, Stati Uniti e Italia».

Sono stati messi i sigilli anche a un immobile in Poggio Catino (RI) del valore di 530.000 euro e altri immobili e terreni a Poppi (AR) per il valore di 670.000 euro. Nel mandato di arresto europeo è stato richiesto il sequestro anche di una villa considerevole in Corsica. È stato sottoposto a sequestro anche il sito web della Fondazione Kepha Onlus.