"Molestò un ragazzino negli studi Tv": il popolare conduttore Nedo Settimelli chiede e ottiene il rito abbreviato nell'aula del Gip

Udienza preliminare, l'accusa è di violenza sessuale. Un caso contrastato: l'arresto non fu convalidato dal giudice ma poi il ricorso in cassazione diede ragione alla procura. Il protagonista: tutto un equivoco. Sconto di un terzo in caso di condanna. Il processo per rito abbreviato il 10 dicembre

Nedo Settimelli

Nedo Settimelli

Arezzo, 23 ottobee 2014 - CONDUTTORE TV che abusava della sua posizione per molestare i ragazzini o talent scout mal compreso dai suoi interlocutori? Il caso di Nedo Settimelli, uno dei personaggi più popolari nei quarant’anni di storia della televisione aretina, è arrivato a uno snodo decisivo. E' approdata in aula l’inchiesta del Pm Ersilia Spena in cui Settimelli è accusato di violenza sessuale. Reato che è già grave in sè ma che nella situazione specifica è reso ancora più pesante dalla contestazione del secondo comma dell’articolo 609 bis del codice penale: il conduttore avrebbe approfittato dello stato di inferiorità di inferiorirà psichica del quattordicenne che dice di essere stato l’oggetto della sua attenzione. Pena da cinque a dieci anni, ovviamente in caso di condanna.

Settimelli, difeso dall’avvocato Raffaello Giorgetti, ha chiesto il rito rito abbreviato, che comporta automaticamente lo sconto di un terzo della pena se le cose si mettono male. Come a dire che potrebbe, sempre nel caso peggiore per lui, ottenere una pena sotto i tre anni che gli consenta di evitare il carcere. Si torna in aula a dicembre. Inutile ripetere che lui, il protagonista televisivo, nega tutto e parla di banale equivoco. Non a caso non ha mai accettato alcuna trattativa per risarcire l’adolescente e non ha mai chiesto di patteggiare. Alternativa secca: colpevole o innocente, senza vie di fuga intermedie.

DIRE CHE l’indagine a carico di Settimelli pareva finita su un binario morto subito dopo l’arresto, che risale al 30 agosto del 2011 e avvenne negli studi della tv locale di cui era uno degli animatori principali. Non c’è il reato, scrisse nell’ordinanza in cui rigettò la convalida delle manette, il Gip Anna Maria Lo Prete. Non c’è perchè non necessariamente una mano morta presuppone una violenza sessuale, anzi può avvenire nell’ambito di un rapporto di complicità, e non c’è perchè manca appunto lo stato di inferiorità fisica: il quattordicenne, studente di scuola superiore, sapeva che fuori degli studi c’erano i carabinieri appostati, che ascoltavano tutto per tramite dei microfoni che lui aveva nello zainetto.

SEMBRAVA FINITA lì, ma la procura non si arrese. Il Pm Spena fu affiancata alla collega Elisabetta Iannelli e si decise per un doppio ricorso: al tribunale del riesame (e andò bene a Settimelli) e in Cassazione che a distanza di un anno e mezzo rovesciò clamorosamente le carte: arresto legittimo. Come a dire che la violenza sessuale c’era. E’ sulla base di quella decisione che Ersilia Spena ha poi chiesto il rinvio a giudizio del conduttore, sfociato nell’udienza di oggi, che sarà probabilmente interlocutoria. D’appoggio, come si dce, in attesa di entrare nel vivo delle accuse. Ci saranno come parti civili anche i genitori dello studente, ancora minorenne, rappresentati dall’avvocato Alessandro Serafini.

IL CAPO DI imputazione si basa, oltre che sulle intercettazioni ambientali fatte negli studi Tv, sul racconto del ragazzino, venuto in contatto con Settimelli su Facebook. Una conoscenza virtuale divenuta quindi conoscenza reale con alcuni appuntamenti nella sede della televisione. Il conduttore regalò al teen-ager 50 euro e fu quello che mise in allarme i genitori, i quali decisero di rivolgersi ai carabinieri. A seguire la trappola del 30 agosto. «Ma io volevo solo invitarlo a una festa di paese perchè era un talento», ha sempre detto Settimelli. Ora tocca alla procura dimostrare il contrario. E il verdetto della cassazione pesa eccome su quanto deciderà alla fine il Gip Giampiero Borraccia.

Il processo con rito abbreviato si farà il prossimo 10 dicembre per Nedo Settimelli, 70 anni, popolare personaggio televisivo ad Arezzo, indagato per molestie sessuali nei confronti di un quattordicenne, accusa che l'uomo ha sempre respinto. Oggi, in occasione dell'udienza preliminare, il gup di Arezzo Giampiero Borraccia ha accolto la richiesta di rito abbreviato presentata dalla difesa di Settimelli. Secondo l'accusa, rappresentata dal pm Ersilia Spena, il conduttore tv avrebbe approfitto' della sua posizione per molestare il minore, accusa da cui il conduttore televisivo si e' sempre detto estraneo dichiarando di aver solo cercato di valorizzare un talento televisivo