Meningite, precedenza ad Arezzo per la tragedia di Anna: vaccinazioni gratuite sotto i 45 anni fino a dicembre

E' uscito il decreto della Regione: chiamata direttamente a casa per i giovani tra gli 11 e i 20 anni. Trattamenti a iniziare dal Valdarno / I CASI NEL 2015 / LA REGIONE PRONTA A NUOVE INIZIATIVE

La piazza piena per salutare Anna Limongello

La piazza piena per salutare Anna Limongello

Arezzo, 22 aprile 2015 - La Regione ha parlato. Dopo due giorni di attesa è uscito il decreto che finalmente segna un punto per ora definitivo sulla questione meningite. E la novità per la nostra provincia è corposa. La vaccinazione sarà gratuita per tutto il 2015 anche nella fascia 21-45 per tutti coloro che la desiderino all'interno del territorio della Asl 8. Quindi non solo priorità al Valdarno ma priorità al territorio dell'intera azienda ospedaliera.

Il punto? Offerta attiva e gratuita del vaccino antimeningococco C a tutti i ragazzi dall'11° anno di vita fino al compimento del 20° anno. Offerta gratuita del vaccino a quanti, nella fascia di età 21-45 anni, hanno frequentato le comunità in cui si è verificato un caso di meningite da meningococco C. Quindi diciamo che questa possibilità "definitiva" sembra limitata alla zona che ha subito i casi più gravi,

Il quadro cambia nel breve periodo. Sempre nella fascia di età 21-45 anni, per tutto il 2015 il vaccino sarà disponibile gratuitamente per chi lo richiederà, nelle Asl in cui si è verificato un caso di meningite C. La svolta sarà approvata dalla giunta regionale lunedì. La novità principale riguarda l'offerta attiva (vale a dire, chiamando i ragazzi) e gratuita per gli 11-20enni, che modifica anche il calendario vaccinale regionale. Il vaccino in questione è quello tetravalente, cioè valido per i ceppi A, C, W, Y.

Sarà possibile vaccinarsi negli ambulatori pubblici e dai medici e pediatri di famiglia. Che dunque diventano un filtro determinante in vista della fase di vaccinazione per non  pesare completamente sulle strutture ospedaliere. E' chiaro che il ritmo di vaccinazione, rispetto a quanto avveniva finora, sarà almeno in una prima fase molto alto.

 

Si inizierà da Valdarno, per poi proseguire e coprire anche le altre zone della  nostra provincia. Questa  azione ha lo scopo di immunizzare nel periodo di pochi mesi un gruppo importante di popolazione (si stimano circa 29000 persone) maggiormente a rischio, con lo scopo di ridurre sensibilmente la circolazione del meningococco C.  Dalla Regione arrivano alla Asl8 rassicurazioni sulla adeguata disponibilità immediata e futura, del vaccino secondo le quantità che saranno programmate.

Già ora le richieste erano aumentate: cento telefonate al giorno. Non esiste panico nè epidemia ma certo l'effetto della morte di Anna qui si sente. «C’è forte richiesta di vaccini - spiega Domenico Sallese direttore del dipartimento prevenzione della Asl - e queste richieste sono aumentate tantissimo negli ultimi giorni, se prima dei casi che si sono verificati si rivolgeva a noi una persona al giorno, adesso siamo nell’ottica di 100 chiamate.

In attesa della decisione della Regione ci stavamo organizzando per rispondere alle centinaia di richieste. In generale il consiglio è evitare il vaccino per gli ultra sessantenni visto che i numeri dicono che il virus colpisce soprattutto i giovani e invece concentrarsi nella profilassi dei ragazzi e nelle persone che frequentano spesso luoghi affollati per lavoro e studio ».

E' iniziato così l'inevitabile "day after" dopo il dramma della commessa di San Giovanni Valdarno. 

"Ciao Anna". Gli striscioni che domenica i tifosi della Sangiovannese e del Montevarchi hanno esposto sugli spalti, l'altro ieri hanno fatto la loro comparsa nella chiesa di Santa Teresa del Bambin Gesù, per l'ultimo saluto alla sfortunata giovane.  E' stato il giorno del dolore in Valdarno. In Valdarno e non solo. Perché in tanti, da una parte all'altra della Toscana, si erano appassionati al dramma improvviso, fulminante di Anna, la commessa di 31 anni colpita dalla meningite. Ma Anna, Anna Limongello, non ce l'ha fatta: è morta nell'ospedale di Montevarchi, dopo appena due giorni di agonia. Prima centinaia di persone le si sono strette intorno, nella camera ardente dominata dalla foto con il suo cane e da quella che ne ricorda a tutti il sorriso. Quindi i funerali: alle 15, nella chiesa di Santa Teresa del Bambin Gesù, celebrati da don Francesco Rosi, si sono ritrovati in tantissimi. Un mare di giovani, come se tutti i ragazzi della zona si fossero riversati lì, per l'ultimo saluto ad Anna. Ad una bara bianca piena di fiori. Ieri c'è stato l'addio da parte dei tifosi della Sangiovannese, e di quelli del Montevarchi, uniti per una volta. Dal dolore e dal suo sorriso.

All'uscita dalla chiesa il lungo applauso: quella piccola bara bianca sembra galleggiare sopra i giovani che l'aspettano per l'ultima carezza. Parte la musica che lei amava, vengono liberati centinaia di palloncini, come per provare ad accompagnarla in cielo.

"Era determinata e dolcissima" racconta un'amica. "Si era messa a lavorare subito dopo aver finito la scuola e non ha mai smesso. Negli ultimi tempi con un obiettivo: risparmiare per poter iniziare la vita insieme con il suo fidanzato. C'era riuscita, come le riusciva tutto". Sono oltre 500 le persone che si sono sottoposte a profilassi antibiotica come misura precauzionale da un possibile contagio batterico di meningite da meningococco di tipo C. Tra loro i sanitari venuti in contato con lei. I familiari. Gli amici che avevano avuto contatti diretti, i colleghi di lavoro. Poi altre persone che hanno motivato la loro vicinanza nei 10 giorni precedenti. A questo punto il periodo di possibile contagio si va esaurendo. La giovane ha lavorato fino al 12 aprile per poi andare in ferie.

E infatti nelle ultime ore è fortemente rallentato il trend di coloro che hanno chiesto di sottoporsi a profilassi e anche di coloro che hanno letteralmente preso d’assalto le strutture sanitarie per avere informazioni. Da ogni parte della provincia di Arezzo, ma anche da quella di Firenze, Siena e Prato, le chiamate soprattutto alla Continuità Assistenziale (ex guardia medica) per avere dettagli. Molte di queste chiamate si sono risolte chiarendo i termini del possibile contagio. Dall’Azienda Sanitaria un ringraziamento va a quanti hanno collaborato fin dalle prime ore ad individuare i soggetti per i quali si rendeva necessaria la profilassi.