Maggioranza sull'orlo del baratro: non passa la pratica sui lavori pubblici, rinviata la pratica di bilancio

Manca un consigliere Pd, trattative per recuperare due voti. Poi la doccia fredda sul piano triennale e lo stop alla questione più scottante. Ok al piano Atam. Francini (Pdl) all'attacco

Il sindacio reggente Stefano Gasperini

Il sindacio reggente Stefano Gasperini

Arezzo, 21 novembre 2014 - Maggioranaza sull'orlo del baratro in consiglio comunale: e alla fine costretta a ritirare la pratica sulla variazione di bilancio per non andare sotto. E’ stata una giornata al calor bianco a Palazzo Cavallo il cui esecutivo come noto, si sostiene con numeri traballanti e con il bisogno di voti al di fuori dei sedici consiglieri Pd. Ma sul bilancio è prevista la maggioranza assoluta, ovvero 17 voti. Un consigliere comunale in ferie, senza alcun risvolto politico, e caccia ai due "esterni" che avrebbero permesso di scavalcare l'ostacolo, Alla maggioranza si aggiunge il voto di Luigi Scatizzi, peraltro ormai vicino ai democratici e in marcia con i Popolari verso un apparemtamento di lista. Un secondo vota sembrava potesse essere quello di Gianfrancesco Chiericoni: che però su un altro voto prima del bilancio, la variazione al piano delle opere pubbliche, ha preferito astenersi come il suo compagno di gruppo Luigi Lucherini. Niente maggioranza e stop.  Il gruppo democratico ritira in tutta fretta la pratica sulla variazione di bilancio. Passa invece con 16 voti a favore e 13 contrari il bilancio di Atam. Pratica che era stata illustrata e discussa nella precedente seduta di consiglio. L’assessore Dringoli ha poi presentato alcune variazioni al piano triennale dei lavori pubblici. L’assemblea ha votato non approvando la pratica: 16 sì, 12 no e 2 astenuti. Era necessaria la maggioranza qualificata di 17 voti. Quindi il rinvio del punto relativo al bilancio. Immediato il commento del capogruppo Pdl Francesco Francini. "Nessuna sorpresa e l’ennesima conferma. Il Pd non è in grado di garantire il governo della città di Arezzo, Ricerca affannosamente stampelle per arrivare a fine mandato ma ad ogni seduta inciampa su qualche pratica. Stasera è stata la volta della variazione al piano dei lavori pubblici. Ormai non siamo di fronte a casi episodici ma ad una prassi costante. E questo mentre il sindaco, il capogruppo e il presidente del consiglio comunale, tutti espressione del Pd, sono impegnati nelle primarie. Mentre il Governo e la Regione emarginano Arezzo su sanità, servizi e cultura, il Pd aretino emargina gli interessi e i problemi della città. Tragica ma perfetta coincidenza".