Lavoro, spiragli di ripresa: i nuovi contratti aumentano (+11%) più della media nazionale. Prevalgono servizi e commercio: saldo occupazionale peggiore di altre province. Boom di cuochi

Tre contratti su quattro sono a tempo determinato. Cala la difficoltà delle aziende di assumere alcuni profili professionali. Tutti i dati del secondo trimestre del rapporto Excelsior rilevato da Union Camere

Lavoro in industria (Ansa)

Lavoro in industria (Ansa)

Arezzo, 31 luglio 2014 - Sono 250.000 i contratti di lavoro che le imprese italiane hanno previsto di attivare nel 2° trimestre del 2014. Di questi, 204.000 (81%) dovrebbero essere assunzioni effettuate dalle imprese e 46.000 (19%) contratti atipici. Rispetto al trimestre precedente il numero di nuovi contratti fa registrare un incremento del 35%, incremento del tutto normale perché, grazie alla domanda di lavoro legata alla stagione estiva, i contratti attivati nel 2° trimestre sono sempre più numerosi rispetto agli altri trimestri dell'anno. E' invece importante evidenziare che, per la prima volta dopo cinque trimestri, i contratti mostrano una variazione tendenziale di segno positivo, attorno all'8%. A livello nazionale l’aumento riguarda tutte le tipologie di contratti tranne quelli a progetto, mentre a livello provinciale gli andamenti possono talvolta divergere. In particolare, le assunzioni dirette delle imprese dovrebbero aumentare del 6%, in ripresa sia nell'industria, costruzioni comprese, sia nei servizi. Nel 2° trimestre di ogni anno il "saldo occupazionale", ovvero la differenza tra entrate e uscite di lavoratori nelle imprese, è tradizionalmente positivo. Nel trimestre in analisi dovrebbe attestarsi intorno alle 72.000 unità, il doppio rispetto alle 36.000 di un anno prima.  Anche in provincia di Arezzo è previsto un incremento tendenziale dei contratti attivati nel 2° trimestre dell'anno, che dovrebbe essere più marcato rispetto a quello nazionale. Nella provincia i nuovi contratti saranno quasi 1.200, l'11% in più rispetto allo stesso trimestre dell'anno precedente. Questa variazione tendenziale positiva è il risultato di un incremento del 30% delle assunzioni dirette effettuate dalle imprese in parte controbilanciato da un calo del 30% dei contratti atipici. In termini assoluti, in questo trimestre le assunzioni dirette effettuate dalle imprese saranno circa 950 (80% dei contratti totali) e i contratti atipici saranno circa 240 (20%). ... il 77% delle 950 assunzioni di lavoratori dipendenti previste nella provincia sarà a tempo determinato; ... le assunzioni si concentreranno per il 71% nel settore dei servizi e per il 74% nelle imprese con meno di 50 dipendenti; ... nel 64% dei casi le assunzioni saranno rivolte a candidati in possesso di un'esperienza lavorativa nella professione o almeno nello stesso settore;

.. per una quota pari al 26% le assunzioni interesseranno giovani con meno di 30 anni;

 in 12 casi su 100 le imprese prevedono di avere difficoltà a trovare i profili desiderati. In generale, gli interventi della Cassa Integrazione Guadagni (CIG) restano piuttosto elevati, segnalando una costante eccedenza di lavoratori nelle imprese. Questa eccedenza può essere stimata traducendo il monte-ore degli interventi della CIG autorizzati (di fonte INPS) in "occupati equivalenti a tempo pieno", tenendo conto sia dell'effettivo utilizzo del monte-ore da parte delle imprese nel periodo in esame, sia degli effetti delle autorizzazioni concesse nei periodi precedenti. Nella media del bimestre gennaio-febbraio 2014, l'eccedenza di manodopera nelle imprese della provincia di Arezzo può essere stimata in oltre 1.600 occupati equivalenti a tempo pieno, di cui oltre 1.300 nell'industria e 300 nei servizi. Rispetto a un anno prima (gennaio-febbraio 2013) l'eccedenza risulta in diminuzione sia nell'industria (-25%) che nei servizi (-4%). In relazione allo stock di dipendenti presenti nelle aziende, questi valori indicano un "tasso di eccedenza" del 3,5% nell'industria e dello 0,9% nei servizi, per una media pari al 2,3% (di poco superiore al 2% che si registra nella media regionale).

Così come accade complessivamente in Italia, in provincia di Arezzo è prevista, tra aprile e giugno 2014, una variazione positiva, anche se limitata, dell'occupazione. Il "saldo" occupazionale atteso nella provincia è infatti pari a +80 unità, un peggioramento rispetto alle +120 di un anno prima. Il saldo di +80 unità atteso per questo trimestre è la sintesi tra 1.190 "entrate" di lavoratori, sia subordinati sia autonomi, e 1.110 "uscite" (dovute a  scadenza di contratti, pensionamento o altri motivi). Guardando alle diverse modalità contrattuali, per le assunzioni dirette programmate dalle imprese e per le collaborazioni occasionali e incarichi a professionisti con partita IVA sono previsti saldi occupazionali positivi pari rispettivamente a una ventina ed a una settantina di unità; per i contratti in somministrazione attivazioni e cessazioni dovrebbero equivalersi; mentre per le collaborazioni a progetto i contratti attivati dovrebbero essere inferiori a quelli cessati. Considerando sempre sia il lavoro dipendente che quello atipico, in tutte province della regione, ad eccezione di Prato, si registrano saldi occupazionali positivi, compresi tra +80 unità di Arezzo e +1.600 di Lucca. Complessivamente in Toscana la variazione occupazionale dovrebbe quindi attestarsi attorno alle +6.630 unità, in miglioramento rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno (quando era stata pari a +5.680 unità).

Anche in questo trimestre si conferma la prevalenza dei contratti a termine: circa 730 assunzioni, vale a dire il 77% del totale, saranno infatti effettuate con un contratto a tempo determinato. Anche in vista dell'imminente avvio della stagione turistica estiva queste assunzioni saranno finalizzate soprattutto a realizzare attività stagionali, raggiungendo in questo caso le 390 unità (il 41% del totale provinciale). A queste si aggiungeranno poi oltre 130 assunzioni per "testare" i candidati prima di una possibile assunzione stabile (14%), quasi altrettante per far fronte a picchi di attività (13%) e una ottantina per sostituire lavoratori temporaneamente assenti dall'azienda (9%). Le assunzioni "stabili" (a tempo indeterminato o con un contratto di apprendistato) saranno a loro volta pari a 190 unità, vale a dire il 19% del totale. Grazie alle assunzioni collegate (anche indirettamente) alla stagione estiva, rispetto al 1° trimestre dell'anno aumenta il "peso" delle imprese dei servizi. Queste dovrebbero concentrare il 71% delle 950 assunzioni programmate ad Arezzo nel 2° trimestre, 10 punti in più rispetto al trimestre precedente. Diminuisce quindi il peso dell'industria (costruzioni comprese), che si attesterà al 29% del totale. Tra i servizi, prevale il turismo-ristorazione, con 330 assunzioni (il 35% del totale provinciale). Seguono, ad una certa distanza, il commercio e i servizi alle imprese, con circa 130 assunzioni ciascuno (14%) e i servizi alle persone (una novantina di unità, 9%). Nell'industria, assumeranno una certa rilevanza la metalmeccanica-elettronica e il tessile e abbigliamento (una sessantina di unità ciascuno, il 6%) e l'industria dei gioielli (una cinquantina di unità, 5%). Rispetto allo scorso trimestre diminuiscono le difficoltà attese dalle imprese di Arezzo nel reperire i profili di cui necessitano. La quota di assunzioni difficili da reperire passa dal 15 all'11% (a livello regionale si registra un calo più contenuto: dall'11 al 10%). Nella provincia, le difficoltà di reperimento sono attribuite in pressoché egual misura all'inadeguatezza della preparazione dei candidati (7%) e alla scarsa presenza delle figure ricercate (8%) Guardando, più in dettaglio, alle singole figure professionali, si rileva che le cinque professioni più richieste concentrano il 54% delle assunzioni totali previste in provincia di Arezzo. Al primo posto figurano i profili tipici del turismo e della ristorazione, ossia i cuochi, camerieri, baristi e professioni simili, con 250 assunzioni previste, che nella quasi totalità dei casi saranno "a termine" (98%). Per queste professioni le imprese della provincia non segnalano particolari problemi di reperimento, che saranno al di sotto della media di tutte le professioni (8% delle assunzioni contro il 12%) anche se nei tre quarti dei casi richiedono una precedente esperienza lavorativa nel settore o nella professione. Fra le altre principali professioni, solo per gli operai metalmeccanici ed elettromeccanici le imprese della provincia segnalano con più frequenza problemi nella ricerca delle figure di cui hanno bisogno (nel 16% dei casi), nonostante che richiedano una precedente esperienza specifica solo a quasi un candidato su tre. Il requisito dell'esperienza specifica sarà invece più richiesto, oltre che ai cuochi, ai commessi e altro personale di vendita ( 61% dei casi) e ai conduttori di mezzi di trasporto e di macchinari mobili ( 70% delle nuove assunzioni).