La guerra "persa" di Ferretti: sì al ripescaggio

Intanto punta il dito contro lo stadio: un altro alibi quando sa che la Lega Pro sta sfumando

Mauro Ferretti

Mauro Ferretti

Arezo, 28 agosto 2014 - UN COLPO di teatro, anzi due. Il primo sotto forma di telegramma inviato al Comune, ennesimo atto di una strategia disperata e inutile. Il presidente (fuori tempo massimo) cerca altri alibi e temi di discussione per distogliere l’attenzione sull’imperdonabile no al ripescaggio deciso a fine luglio (soprattutto per le esilaranti motivazioni). Il messaggio è chiaro: noi non abbiamo fatto domanda per la Lega Pro ma la colpa è tutta di Palazzo Cavallo che non ci garantisce lo stadio a norma. Il Comune ha smentito seccamente, ma non è questo il punto. Il problema è che se davvero Ferretti i problemi strutturali del Comunale li scopre ieri, mercoledì 27 agosto, significa che la società a luglio non ha nemmeno preso in considerazione il ripescaggio. Fino all’ultimo ha cercato di tenere buona la piazza con mezze verità finché questo giornale, con l’intervista al presidente Macalli, non ha spiegato fino in fondo come stavano le cose: definite «enormi balle» dal patron amaranto, prima delle imbarazzate scuse alla città qualche giorno dopo. Qualcuno stamani forse difenderà l’imprenditore romano addossando le colpe all’amministrazione per le carenze dello stadio. Non ci stupiremmo. Ma come nel gioco dell’oca si torna alla casella di partenza: perché, visto che le norme strutturali sono state diramate dalla Figc a maggio, ci si è messo così tanto a scoprire le magagne del «catino» di viale Gramsci? Tre mesi non sono bastati a chi stava lavorando sulla domanda di ripescaggio per scoprire i problemi dell’impianto e pure risolverli? NEL POMERIGGIO il bis: un comunicato su Facebook per dire che l’Arezzo è pronto a presentare la domanda. «Il presidente dell’Arezzo Mauro Ferretti comunica che la società, qualora la Federazione italiana giuoco calcio decidesse per la riapertura dei ripescaggi in deroga, sarà pronto a presentare la fideiussione. Il giorno 28 agosto (oggi, ndr), con l’occasione della riunione al Comune di Arezzo, il presidente chiederà la documentazione ancora mancante con le dovute autorizzazioni, secondo la normativa vigente». Andrebbe presa come una bellissima notizia ma purtroppo non è così. Non solo per i tempi, più che sospetti: alla vigilia di una conferenza stampa che rischia di essere ad alta tensione, dopo che pochi giorni fa la stessa società aveva annunciato di voler parlare solo di fronte all’ufficialità. Ma la questione vera è un’altra e ci risulta da fonti attendibili della Federcalcio che il presidente la conosca benissimo. Ieri mattina ci sono stati contatti tra la società e i vertici della Lega Pro: da Roma hanno spiegato che l’occasione bis per il ripescaggio difficilmente si ripresenterà. Ecco perché: oggi pomeriggio si conoscerà la decisione dell’Alta corte di giustizia del Coni: o si accetta il ricorso del Novara con il reintegro in serie B e a quel punto la Lega Pro si deve muovere di conseguenza reintegrando il Delta Porto Tolle che ha la posizione migliore, senza considerare i criteri strutturali che sarebbero disapplicati. Se l’Alta corte dice no ai piemontesi e considera i criteri strutturali, sarà il presidente Tavecchio a stabilire la ventiduesima di B. ​ E in serie C? Mentre qui ad Arezzo si scoprono (fantomatici) problemi allo stadio da altre parti si muovono: a Poggibonsi (che ha fatto ricorso al Tar) basterà metter su un sistema di videosorveglianza, mentre ad Agrigento si lavora giorno e notte per l’impianto di illuminazione. Il tutto mentre l’ineffabile Ferretti finge di combattere una battaglia che sa di aver già perso (o quasi).