Mercoledì 24 Aprile 2024

La Fiera dell'oro cambia data: scoppia la rivolta degli albergatori. "A maggio camere finite, danni pesanti su aprile"

L'expo slitta dal 6 al 9 maggio. Fabbrini e Marinoni chiedono un incontro urgente con il presidente di Arezzo Fiere. Andrea Boldi: "Scelta inevitabile"

OroArezzo slitta a maggio

OroArezzo slitta a maggio

Arezzo, 27 gennaio 2015 - «Le camere sono finite». Ma perfino un annuncio che per il turismo sarebbe da leccarsi i baffi diventa una patata bollente da gestire con prudenza. Perché le camere sono finite a maggio: nei giorni della nuova data di OroArezzo, dal 6 al 9, e prima che la macchina della Fiera si sia messa in moto. La denuncia arriva dall'associazione albergatori, che si è vista persa davanti all'annuncio arrivato dalle colonne dei giornali. "Prima il trasferimento da marzo ad aprile, poi a maggio. Per noi è un danno e una beffa". «In quella data non saremo in grado di accogliere i buyers e gli espositori di OroArezzo, perché le nostre camere per quel periodo le abbiamo già vendute». Parola di Gianni Fabbrini, il presidente degli albergatori. Che chiede aiuto alla Confcommercio. «Avevamo lasciato libere le strutture a marzo, come tutti gli anni, per l’evento, rifiutando accordi con altri clienti e i tour operator e tra l’altro praticando tariffe di favore e non maggiorate come avviene in quasi tutte le città italiane in occasione di certi appuntamenti. Con il doppio slittamento resteremo vuoti ad aprile mentre a maggio ci ritroveremo a rifiutare i tradizionali ospiti di OroArezzo». Pronta la risposta di Andrea Boldi, il presidente di Arezzo Fiere. «Capisco il loro disagio e nel merito hanno perfino ragione: ma siamo di fronte ad un accordo stretto non solo tra Vicenza e Arezzo ma anche con il Governo. Che concentra gli eventi per evitare sovrapposizioni. Senza un accordo non ci sarebbero stati i contributi e gli aiuti dello Stato. E in questo modo la Mostra dell’Oro diventa un evento nazionale unico, raddoppiando operatori e giro di affari». Franco Marinoni, il direttore dell’associazione commercianti, scrive a Boldi. Che comprende «come lo spostamento della data sia frutto di un accordo più ampio e che coinvolge vari soggetti, ma sottolinea il disagio degli albergatori. «Hanno già programmato con un anno di anticipo l’attività dei prossimi mesi, vendendo le camere. Rischiano di non poter più assicurare un’adeguata accoglienza a supporto della vostra manifestazione. Sarebbe stato più opportuno rimandare al 2016».