La carezza del Papa: Francesco riceve Luca, babbo della bimba uccisa con la mamma a S.Leo

Grazie a Giani, il comandante della gendarmeria, incontro dopo l'udienza: la foto della famiglia persa, la benedizione, la preghiera insieme, il dono del Pontefice (immagini concesse dall'Osservatore Romano)

Luca Fiacchini incontra il Papa

Luca Fiacchini incontra il Papa

Arezzo, 11 febbraio 2016 - Per quei pochi minuti è come se su piazza San Pietro fosse calato il silenzio. Due nella folla: il vecchio Papa e Luca Fiacchini, l'uomo al quale una minicar guidata come non si dovrebbe ha strappato la moglie Barbara e la figlioletta di dieci anni, Letizia. Lui era dietro la balaustra, nel punto strategico che Domenico Giani, il capo della gendarmeria e aretino, aveva scelto per consentirgli questo breve incontro con Francesco. Domenico, da aretino vero, ha seguito passo passo la tragedia di San Leo, emozionandosi come un'intera città. E alla richiesta degli amici di Luca ha detto subito sì.

«Incontrare il Papa è stata una sensazione stupenda per un cattolico poco praticante come me, a differenza di quanto lo erano mia moglie e la piccola Letizia»  ci ha sussurrato dopo l'incontro. Il suo parametro restano loro, Barbara e Letizia. Loro, la cui foto ha mostrato al Papa con l'orgoglio ferito del marito e del padre.

Su quella foto il Papa ha chiuso gli occhi, per un attimo, un attimo infinito. L'attimo della benedizione, l'attimo di mescolare la sua preghiera a quella di Luca.  «Il dolore non passerà mai, servirà un percorso lungo per riuscire a ritrovare la mia strada. Nel frattempo sento forte la vicinanza di tanta, tantissima gente che ringrazio con tutto il cuore. Ma ora ho bisogno di stare con il mio dolore».

E' arrivato a Roma con il suo dolore sotto braccio. Sono ripartiti insieme ma con la sensazione di aver trovato in quel Papa un padre, un orecchio attento. Gli ha consegnato anche un dono, un rosario chiuso in un cofanetto rosso. Un Papa che evidentemente la Prefettura Vaticana aveva informato di tutto e che in un attimo ha messo a fuoco quale groviglio di pianto, strazio ma anche mitezza stesse incontrando in Luca.

Una mitezza che ha fatto breccia. Ad Arezzo sono mobilitati per aiutarlo: bar, parrocchia, amici ma anche totali sconosciuti, che lo chiamano per venirgli incontro. "Non ho neanche il tempo di andare al cimitero" dice come se già si sentisse in colpa con le sue donne. Il Papa gli impone la mano sulla testa: la carezza del Papa, prima che le due teste si appoggino l'una all'altra, in un flash che resterà a lungo nella memoria.