L'Anteprima del Premio Pieve oggi con La Nazione nel giardino pensile della Provincia

L'appuntamento alle 17,30 con il conduttore radiofonico Matteo Caccia

matteo caccia

matteo caccia

AREZZO 4 settembre  2015 - Otto storie che raccontano un secolo, ripercorse in un appassionante storytelling. Sono le storie finaliste del Premio Pieve Saverio Tutino che l'Archivio dei diari di Pieve Santo Stefano affida a un narratore d'eccezione, Matteo Caccia, in occasione della presentazione del programma della 31esima edizione della manifestazione. Un evento speciale che vuole offrire un assaggio dell'atmosfera del Premio in attesa della manifestazione che si terrà dal 18 al 20 settembre a Pieve Santo Stefano. L'iniziativa, dal titolo "Raccontare storie", si terrà ad Arezzo, presso il Giardino Pensile della Provincia di Arezzo, oggi alle  17,30. Per la prima volta la presentazione alla stampa e al pubblico del programma del “festival della memoria” avviene ad Arezzo, con un appuntamento promosso in collaborazione con La Nazione.

Protagonista dell'incontro Matteo Caccia, prossimo al debutto con una nuova trasmissione radiofonica che racconta storie di vita, alla realizzazione della quale collaborerà anche l'Archivio, intitolata "Bernacca. Storie, persone e meteorologia in onda dal 7 settembre dal lunedì al venerdì alle 19 su Radio2. Lo storyteller accompagnerà gli spettatori in un percorso - fatto di parole ed emozioni - tra le storie finaliste, attraverso quanto scritto dagli stessi diaristi. Insieme a lui l'autore radiofonico e ricercatore in media studies all'Università Iulm di Milano Tiziano Bonini, Camillo Brezzi (direttore scientifico dell'Archivio), Natalia Cangi (direttrice organizzativa dell'Archivio) e Pier Francesco De Robertis (direttore del quotidiano La Nazione) illustreranno la prossima edizione del Premio Pieve. In primo piano, protagoniste come sempre, ci saranno le storie finaliste del Premio. Dalla più antica, datata 1914, alla più recente, scritta nel 2014: memorie e diari che raccontano un secolo di storia. Vite, memorie, ricordi ed emozioni impresse sulla carta (o su moderni dispositivi digitali), costituiscono piccoli tasselli dell’inestimabile patrimonio che si conserva nella “banca della memoria” degli italiani.