"Io, vittima in discoteca di una violenza di gruppo". A processo ora c'è il suo ex

Due ragazzi già condannati, ora il terzo a processo. La vicenda nel locale all'aperto del Palagio a Stia

Violenza nella notte di Ferragosto

Violenza nella notte di Ferragosto

Arezzo, 10 febbraio 2016 - Una notte di Ferragosto, un giallo che si trascina dal 2012. Si avvia verso le ultime fasi il processo del terzo ragazzo coinvolto nei fatti avvenuti nel giardino della discoteca all’aperto di Stia - Il Palagio. Ieri pomeriggio la penultima udienza, è tornata a parlare la ragazza, all’epoca diciassettenne, rinnovando l’accusa nei confronti dell’imputato di violenza sessuale di gruppo.

Sentiti anche alcuni testimoni tra cui la zia della vittima che ha confermato lo stato di shock in cui versava la ragazza dopo l’accaduto. Non sono ancora state avanzate richieste di pena da parte del Pm Andrea Claudiani, già Gip ad Arezzo: tutto dipenderà dalla prossima udienza del mese di marzo e dalla discussione finale del 26 aprile.

L’imputato, accusato di «carezze intime e atti portati avanti con violenza» a danno della ragazza, si è sempre detto innocente pur avendo ammesso la sua presenza nella discoteca la sera dell’accaduto. La condotta sarebbe stata tenuta in concorso con altri due amici, già condannati, con rito abbreviato: tre anni di reclusione per Nicola Sereni, a due anni e otto mesi per Diego Lunghi, riconosciuti dalla ragazza, allora minorenne, come gli aggressori di quella notte.

In quella notte di Ferragosto 2012 nella discoteca la ragazza incontra L.C., un giovane con cui aveva avuto una breve relazione. I due si appartano, parlano, si baciano. Ma a un certo punto arrivano due amici di lui e la situazione precipita: la minore racconterà di essere stata assalita con carezze intime e atti portati avanti con violenza. La ragazza, pesta e sanguinante, torna dalle amiche e racconta tutto. In seguito si rivolge all’avvocato Saverio Agostini che presenta denuncia in procura.

Nel corso dell’inchiesta la polizia scoprirà che Sereni, durante la festa della birra che si era svolta qualche settimana dopo a Pratovecchio avrebbe intimato ad alcuni testimoni di stare zitti, particolare che non ha giovato alla sua posizione.

La svolta decisiva  nel luglio 2013, la diciassettenne in incidente probatorio riconosce in aula i suoi aggressori. Su Sereni e Lunghi non ha dubbi, sono studenti universitari e calciatori di una squadra casentinese. Dice invece di non essere certa che all’aggressione sessuale abbia partecipato anche il suo ex: da qui la scelta del giovane di affrontare il dibattimento senza affidarsi al rito abbreviato.

«La mia assistita - ha dichiarato Saverio Agostini difensore della ragazza - è stata attirata in un agguato, probabilmente premeditato, e costretta a subire atti sessuali abusando delle sue condizioni di inferiorità: non ci sono testimoni oculari, ma le persone sentite hanno confermato lo stato di shock in cui versava dopo la violenza».