"Bond, possibili misure in aiuto degli investitori": spiraglio del Governo alla Camera

Il viceministro Morando alla Commissione Bilancio. "Per i più deboli che possano aver agito senza piena consapevolezza dei rischi". Immediata la frenata del relatore della legge di stabilità: "Non creiamo precedenti" / Assemblea degli azionisti indetta da Federconsumatori

GOVERNO Il viceministro dell’Economia, Enrico Morando (Ansa)

GOVERNO Il viceministro dell’Economia, Enrico Morando (Ansa)

Arezzo, 2 dicembre 2015 - Divampa anche in Parlamento la discussione sui possibili interventi a sostegno degli investitori che in una notte hanno perso tutto. Una vicenda il cui scenario è breve: si deciderà tutto entro Natale. I giorni delle residue speranze di obbligazionisti subordinati (soprattutto) e azionisti di Banca Etruria. C’è ancora margine per recuperare qualcosa o i  370 milioni bruciati nella notte di domenica 22 novembre sono persi? Prima arriva l'apertura del viceministro, poi la frenata del relatore della legge di stabilità.

Il giorno dopo l'incontro con i parlamentari Pd il viceministro dell'economia Morando interviene sul caso più scottante nel corso dei lavori sulla legge di stabilità in commissione bilancio alla Camera. "L'azzeramento del valore delle obbligazioni subordinate, come tali parte del capitale di rischio costituisce un vincolo non eludibile, imposto dalla Direzione Generale Concorrenza per approvare gli interventi del fondo di risoluzione".

Morando si riferisce agli investitori piu' deboli titolari di obbligazioni subordinate . "Il governo e' tuttavia consapevole che, almeno a una parte dei risparmiatori coinvolti, la natura dello strumento obbligazione subordinata poteva non essere perfettamente nota". Per questo, ha concluso il vice ministro, l'esecutivo "ha avviato un'approfondita verifica circa la possibilita' che siano messe in atto misure in grado di ridurre gli effetti negativi del processo di risoluzione sulla componente socialmente piu' debole degli investitori coinvolti, che possa aver agito senza la necessaria consapevolezza del livello di rischio del prodotto acquistato".

"E' una questione delicata, bisogna stare attenti che non si rischi un precedente che generi un diritto soggettivo che possa essere rivendicato a 360 gradi , anche al di fuori del mondo bancario". Ad affermarlo è il relatore della legge di stabilita' Paolo Tancredi commentando l'impegno dichiarato dal governo a valutare misure per i risparmiatori piu' deboli titolari di obbligazioni subordinate che potrebbero pagare caro il salvataggio delle banche.

Insomma lo spiraglio c'è ma appeso a mille distinguo e a mille verifiche tutte da portare avanti.

In parlamento la deputata di Forza Italia Deborah Bergamini aveva annunciato la presentazione dell’emendamento preparato dal suo partito a livello aretino. Ma intanto proprio il viceministro all’economia Enrico Morando alla vigilia dell'incontro in commissione aveva incontrato i deputati Pd eletti nei territori delle banche coinvolte. Con Marco Donati (deputato iper-renziano) e Donella Mattesini (senatrice), Morando ha toccato con mano il disagio che si respira nelle provincie e nelle regioni interessate.

Il vice di Padoan ha ascoltato con attenzione e ha promesso che si farà portavoce dei malumori e delle speranze dei piccoli investitori: ma non ha garantito niente. I paletti, ha spiegato, sono stretti: ci sono le condizioni dettate da Bruxelles, c’è in gioco la stabilità del sistema creditizio. Ma non ha chiuso la porta alle ipotesi di correzione del salva-banche venute anche da Donati e Mattesini: le riporterò al governo. E la dichiarazione in commissioone sembra dimostrarlo.

Tra le idee quella che Donati aveva lanciato nei giorni scorsi, il deputato aretino punta sulle eventuali plusvalenze. Se il trattamento delle sofferenze, dice Donati, dovesse portare a incassi maggiori, il ricavato aggiuntivo dovrebbe andare ai risparmiatori. Ma è un’ipotesi a medio termine. Per questo sono stati esaminati altri scenari più rapidi. Il decreto, infatti, non sarà convertito in legge ma inserito come subemendamento nella legge di stabilità, che andrà in approvazione prima di Natale.

Intanto il consiglio regionale chiede al governo di riaprire la discussione e valutare la fattibilità di meccanismi per salvare obbligazionisti e azionisti. Lo fa con un atto di indirizzo bipartizan alla cui messa a punto hanno partecipato in prima persona i consiglieri aretini, Lucia De Robertis per il Pd e Stefano Mugnai per Forza Italia. 

“Il Consiglio – spiega la vicepresidente Lucia De Robertis – non poteva non prendere atto delle difficoltà che il necessario salvataggio di Banca Etruria ha generato soprattutto ai piccoli risparmiatori“. Per De Robertis “l’azione del governo ha perseguito il giusto obiettivo del salvataggio della banca. Ma «Il profondo mutamento delle norme non può ricadere su chi si trova chiamato a sostenerlo solo perché ha aderito a proposte di impiego dei propri risparmi che all’adesione non comportavano conseguenze così”.