Nel Cda Nuove Acque pistoiese di Forza Italia: pubblico messo fuori dal consiglio, bufera

Il casus belli è la designazione di Alberto Lapenna, coordinatore provinciale di Forza Italia a Pistoia, e l’indennità proposta di 20 mila euro lordi all’anno, sia pur respinta

Alberto Lapenna

Alberto Lapenna

Arezzo, 28 aprile 2016 - Fuori i cittadini dall'aula del consiglio comunale nel momento in cui è iniziata la discussione sulla nomina del nuovo membro del cda di Nuove Acque come rappresentante del Comune di Arezzo. E' quanto ha deciso ieri mattina il presidente del consiglio comunale Alessio Mattesini.  Decisione, che come è facile immaginare, ha scatenato molte polemiche politiche da parte dei gruppi di opposizione, ma anche il consigliere di Ora Ghinelli Angelo Rossi si è dissociato in aula.  Una raffica di accuse, le porte che si chiudono, una scena quasi senza precedenti.

No, non si tira indietro Alberto Lapenna, il coordinatore provinciale di Forza Italia a Pistoia che ha già firmato la nomina nel cda di Nuove Acque. Un caso culminato nella clamorosa decisione del presidente del consiglio comunale Alessio Mattesini di far uscire dall’aula cittadini e giornalisti alla discussione del provvedimento. «Si parla di una persona fisica e non si possono diffondere notizie sulle caratteristiche personali», chiarisce Mattesini.

Porte chiuse. Il caso era scoppiato mercoledì, con la nomina ratificata dall’assemblea di Nuove Acque. L’assessore al bilancio Alberto Merelli aveva chiesto e ottenuto che il consigliere entrasse nel cda con il ruolo di presidente vicario. Sempre Merelli aveva chiesto che gli emolumenti da 8 mila euro lordi fossero portati a 16 mila: richiesta respinta. La nomina del coordinatore pistoiese di Forza Italia è stata letta dalle forze di opposizione come un’ingerenza partitocratica, tesi esclusa dal sindaco Alessandro Ghinelli per il quale la ragione della scelta va letta nella sola logica del rapporto fiduciario che deve esserci tra amministrazione e il suo rappresentante in seno a Nuove Acque.