Imprese, il saldo del 2015 ampiamente in positivo

Confermata la ripresa del 2014 dopo il calo del 2013. Parla il presidente della Camera di Commercio Andrea Sereni

Andrea Sereni

Andrea Sereni

Arezzo, 8 febbraio - Il bilancio annuale dei movimenti di iscrizione e cancellazione non d'ufficio1 dal Registro delle Imprese mostra che il sistema delle imprese aretino, dopo la battuta di arresto accusata nel 2013 (-100 imprese) e la successiva ripresa del 2014 (+78 imprese), nel 2015 ha preso ulteriore slancio portando il saldo positivo a +164 imprese. Il segno del saldo non cambierebbe comunque anche se volessimo includere le 54 cancellazioni d'ufficio effettuate nel corso dell'anno. Nati-mortalità annuale delle imprese provincia di Arezzo Iscrizioni Cessazioni non d'ufficio.

Andrea Sereni - il miglioramento è dovuto non tanto all'aumento delle iscrizioni (+0,2%) quanto piuttosto ad una decisa diminuzione delle cessazioni (-3,9%). Viene confermato quindi che  si è arrestata l'emorragia di imprese, anche se ancora non si hanno segnali evidenti di una ripresa sul versante della creazione di nuove imprese. A fine 2015 la consistenza delle imprese  registrate in provincia è di 38.047 unità (+0,3% rispetto al 31/12/2014), di cui 10.504 sono artigiane (-1,7% rispetto al 1/12/2014). Le localizzazioni di impresa (aggiungendo alle sedi anche le unità locali) sono invece 45.489, in crescita dello 0,6% rispetto alla stessa data dell'anno scorso. Fra le varie forme societarie le società di capitale sono sempre il motore della crescita imprenditoriale: nel 2015 sono cresciute di 258 unità, quale saldo delle 528 iscrizioni e 270 cancellazioni non d'ufficio, arrivando a quota 9.390 imprese, il 3,1% in più di quelle presenti un anno prima.”

“ In aumento – prosegue Sereni -  anche le altre forme societarie (costituite in larga parte da cooperative) presentano un saldo positivo di 13 unità quale saldo di 52 iscrizioni e 39 cessazioni non d'ufficio, toccando a fine anno quota 850 imprese (1,4% rispetto al 2014). Sono in diminuzione sia le imprese individuali (-121 unità), che a fine anno si sono attestate a 20.541 unità in flessione dello 0,5% rispetto al 2014, sia le società di persone, che presentano un saldo negativo di 40 unità toccando al 31 dicembre 7.266 unità, lo 0,8% in meno rispetto alla fine del 2014. E' comunque importante che i segnali provenienti  dall’economia reale  evidenzino che è in corso un’inversione di rotta rispetto al recente passato”. 

“Per quanto riguarda l'andamento dei vari comparti di attività economica - sottolinea il Segretario Generale della Camera di Commercio di Arezzo Giuseppe Salvini - a livello macro a fine anno sono numericamente in calo rispetto ad un anno prima le imprese dell'agricoltura(-0,5%), del manifatturiero (-0,4%), delle costruzioni (-1,0%) e dei trasporti-magazzinaggio (-2,8%). Stabile il commercio mentre è in aumento l'ampio aggregato dei servizi anche in considerazione della non gravosità , di norma , dell'investimento richiesto per la fase di avvio. In tale comparto si distinguono sopratutto : i servizi di alloggio (+5,2%), servizi di ristorazione (+2,1%), servizi di informazione e comunicazione (+0,2%), attività finanziarie ed assicurative (+1,6%), attività immobiliari (+0,8%), attività professionali e tecniche (+3,8%). Una serie di attività quindi che, a prescindere dal capitale da investire, si fondano essenzialmente sul know how individuale, sui beni da valorizzare o sulla spinta innovativa degli aspiranti imprenditori. All'interno del manifatturiero prevalgono i segni negativi ed in particolare il settore orafo presenta una perdita dello 0,2% delle imprese, così come le articolazione del comparto della moda: tessile (-2,1%), abbigliamento (-2%), pelletteria-calzature (-5,1%). Fra i pochi settori manifatturieri in crescita numerica troviamo le industrie alimentari (+0,9%), quelle delle bevande (+18,2% favorito dalla bassa numerosità), chimica (+4,3%), metallurgia (+3,5%) e riparazione, manutenzione ed installazione di macchine (+8%). 

“La sostanziale stabilità imprenditoriale - continua Salvini – sembrerebbe non trovare ancora  conferma dal punto di vista occupazionale: gli addetti complessivi delle imprese aretine2 si attestano infatti a 117.191, in diminuzione del'1% rispetto ad un anno prima. Se si considerano  anche le localizzazioni aziendali  di imprese che hanno sede legale  al di fuori della provincia di Arezzo3, la tendenza però si inverte: gli addetti in questo caso crescono circa dell'1%. Un indicatore che potrebbe delineare un processo di parziale spostamento dell'occupazione verso centri aziendali, dimensionalmente più strutturati, aventi appunto direzione e sede legale al di fuori della provincia di Arezzo.  I principali settori nei quali si concretizza questa crescita occupazionale sono l'agricoltura (+4,4%), il manifatturiero (+1,5%), le attività di trasporto e logistica (+1,9%), i servizi di alloggio (+1,3%) e quelli di ristorazione (+1,4%). 

 All'interno del manifatturiero è in flessione l'occupazione nel comparto della moda (-1,5%), in particolare nell'abbigliamento (-6,1%) mentre crescono gli addetti nella elletteria-calzature (+1,7%). Gli addetti sono in aumento anche nel settore orafo dell'1,7%, nell'industria alimentare (+4,1%), nella metallurgia (+8%), nella fabbricazione di prodotti in metallo (+4,6%), nell'elettronica (+0,1%), nella produzione di apparecchiature elettriche (+7%) ed in quella di macchinari (+17,1%). Infine, un piccolo campanello d'allarme proviene dall'andamento dell'occupazione nelle localizzazioni aziendali con procedure concorsuali in corso: in questo caso nell'ultimo anno si è registrata una crescita del 155,9% portando gli addetti che vi operano ad oltre 3.300 unità.”