Giovedì 18 Aprile 2024

PRIMARIE / "Il primo messaggio a Renzi: poi la telefonata di Elena Boschi". E nella notte del trionfo Matteo rottama la rottamazione

"Insieme agli altri voglio cambiare la città". Priorità le infrastrutture e un rapporto diverso tra la gente e la macchina amministrativa. "Non solo giovani: le energie migliori"

Matteo Bracciali tra i suoi sostenitori dopo la vittoria

Matteo Bracciali tra i suoi sostenitori dopo la vittoria

Arezzo, 22 dicembre 2014 - Da un lato la fidanzata ("Forse ora possiamo goderci il Natale") dall'altra il telefono che se non squilla più è solo perché ha la batteria scarica. Scarica ma sufficiente a mandare il primo messaggio a Matteo (un altro) Renzi. E a telefonare al ministro Boschi. "Era felice della mia vittoria e si è congratulata con me". Matteo (l'altro) Bracciali brinda alla vittoria che aspetta da tanti anni. Gli anni della scalata con il gruppo dei giovani alla stanza dei bottoni. Ma anche gli anni nei quali vedeva partire gli amici di mille battaglia verso gli incarichi di tutti i tipi e lui rimaneva qui, a congratularsi e salutarli. Ora è lui a ricevere i complimenti. I primi dai suoi avversari. Uno, Luciano Ralli, glieli ha mandati addirittura ad urne aperte: quando ha visto l'affluenza alle urne ha capito che la partita era finita e le primarie erano ormai "game over". Bracciali prima ringrazia via facebook i suoi elettori: poi indossa la grisaglia dell'uomo di tutti. "Ringrazio Luciano e Stefano, senza di loro non ci sarebbero state primarie". E soprattutto non ci sarebbe stata vittoria, perché pare che gli sconfitti a questo servano una meraviglia. E ora? "Incontro con i segretari della coalizione e cominciare a costruire un progetto che cambi la città". Da Arezzo a...sempre Arezzo ma un po' diversa. Di assaggi ne dà qualcuno. "Le infrastrutture devono essere guadagnate e conquistate, cominciando dalla stazione sulla Direttissima. Poi un rapporto diverso tra la gente e il Comune, tra i cittadini e la burocrazia. Non è pensabile che uno debba prendere un giorno di ferie per fare una domanda o interpretare un modulo". Nella notte del trionfo ogni accenno è un applauso, un po' come nei film di Nichetti: e lui tiene a bada che è una meraviglia l'anima baldanzosa, quella spavalda alla Alberto Sordi. "E' la vittoria di tutti: siamo gli unici a credere ancora nella vittoria collettiva". Collettive erano state anche le vittorie intorno, dall'amico Marco Donati alla Camera alla Boschi al Governo. Ma stavolta è collettiva e insieme tutta sua. La risposta al messaggio da Renzi ancora non gli è arrivata. E forse per questo approfitta per rottamare la rottamazione. "Non è solo la vittoria di una generazione: è il momento di pescare le energie migliori, l'esperienza a volte può essere fondamentale come la freschezza". Freschissimo nella notte della vittoria non è, le gote sono rosse come quelle di chi ha faticato sui pedali anche se le primarie sono sempre sembrate a tutte in discesa. In realtà, anche se lui non ne parla, il recupero di Luciano Ralli un po' l'aveva temuto: ma il colpo di reni è bastato al presidente del consiglio comunale solo a strappare la medaglia d'argento a Stefano Gasperini. Ora ha davanti cinque mesi di campagna elettoraole. Sì, ma intanto la giunta? "Governerà come ha fatto finora, non cambia nulla". E' la notte del trionfo ma non tutte si possono bere: è concepibile che il candidato a sindaco della coalizione possa disinteressarsi di cosa fa la giunta nei mesi in cui questo potrebbe essere deciso per il voto? No. "Certo, ci vorrà una regia collegiale: ma lo è già anche grazie a Stefano Gasperini da quando Fanfani è andato a Roma". Ecco, già diverso. La telefonata da Renzi non arriva ma intanto Matteo 2 si adegua a Matteo 1. "Il progetto di città deve essere in grado di cambiarla nell'arco di dieci anni. Ma decideremo i dieci punti da mantenere nei primi due mesi". Se si votasse a maggio dopo due mesi sarebbe luglio, anzi agosto considerando i tempi tecnici per mettere su la giunta. Forse un pizzico di ottimismo, che nella notte del trionfo non guasta. Forse la spavalderia alla Alberto Sordi che finalmente ritorna a galla.