Guerrina, teste smentisce il marito: mai visto il venditore ambulante

Raffica di interrogatori dei pm a Ca' Raffaello. Sessanta tra forze dell'ordine e volontari a caccia di indizi anche con il cane Askan

Guerrina Piscaglia

Guerrina Piscaglia

Arezzo, 9 ottobre 2014 -  Il venditore ambulante marocchino non sarebbe mai stato in visita ai vicini di Guerrina Piscaglia, la donna scomparsa da Ca Raffaello nel comune di Badia Tedalda (Arezzo) il primo maggio scorso. A sostenere che la visita aveva avuto luogo era stato il marito della donna, Mirko Alessandrini, il quale aveva dichiarato a suo tempo che il 30 aprile, insieme alla moglie e a Padre Gratien, indagato nell'inchiesta sulla donna scomparsa, aveva bevuto in un bar del paese con un venditore marocchino uscito dalla casa dei vicini.

La smentita e' arrivata secca dai diretti interessati, e cioe' dalla famiglia dei vicini di casa negli interrogatori fatti dai pm Ersilia Spena e Marco Dioni che si occupano del caso, durante la battuta di ricerche fatta oggi a Ca Raffaello con uomini e mezzi ed un cane molecolare.  I magistrati hanno sentito anche una delle sorelle di Guerrina che ha riferito come, poco prima della sparizione la donna avesse detto alla sorella di avere un appuntamento con un assistente sociale. In quell'occasione era rimasta irreperibile per due ore. Successivamente alla scomparsa la sorella ha controllato la veridicita' dell'incontro tra Guerrina e l'assistente sociale senza trovarne traccia. 

 Le altre persone sentite oggi sono state un 70enne, amico del suocero e i cognati di Guerrina. A tutt'oggi, come ha confermato il sostituto procuratore Marco Dioni, l'ultima traccia certa di Guerrina Piscaglia e' la telefonata che la stessa fece a Padre Gratien alle 13:45 del primo maggio e la quasi certezza che a quell'ora, come confermato dalla suocera, la donna era sulla strada per la canonica. Tra i particolari curiosi l'intervista televisiva realizzata dall'inviata de "La vita in diretta" con una vicina che ha raccontato come Guerrina, il 20 aprile, avesse nettamente rifiutato un invito ad un matrimonio per meta' giugno.

"Strano - ha detto la donna - perche' in una precedente occasione si era molto rammaricata per un mancato invito. Il giorno in cui l'ho vista era truccata, con orecchini e leggins". Intanto sono attesi per inizio settimana i risultati del lavoro dei Ris di Roma che escludono quasi certamente la presenza di tracce ematiche umane nella canonica di Ca Raffaello in uso a Padre Gratien Alabi, attualmente unico indagato per sequestro di persona nell'ambito delle indagini condotte dalla procura aretina.