Guerrina, il marito in Procura per 4 ore: la "birrata"? Ci fu davvero. E' caccia agli sms di Graziano

Lunedì prossimo sarà sentito Padre Graziano. Grande attesa per le verità dei telefonini LE IMMAGINI DI MIRKO ALESSANDRINI IN PROCURA / IL VIDEO DELLA PUNTATA DI "CHI L'HA VISTO?" / VIDEO PORNO ANCHE NEL PC DI PADRE SILVANO / I RACCONTI DEL PAESE E L'ACQUISTO DELLA LINGERIE

Mirko Alessandrini con l'avvocato Faggiotto all'arrivo a Palazzo di giustizia

Mirko Alessandrini con l'avvocato Faggiotto all'arrivo a Palazzo di giustizia

Arezzo, 13 gennaio 2015 - La Procura si alza sui pedali e prova ad aumentare il ritmo per dare una risposta al giallo più giallo che si può: la scomparsa di Guerrina Piscaglia, la casalinga di Ca' Raffaello. Oggi il Pm Marco Dioni aspetta Mirko Alessandrini, il marito della donna. Mirko Alessandrini e il suo avvocato Francesca Faggiotto sono arrivati puntualissimi a Palazzo di giustizia accolti dai flash dei fotografi e dalle telecamere. "Risponderà alle domande dei Pm", ha chiarito per lui il suo avvocato. Quattro ore filate di interrogatorio. Con i Pm da una parte a chiedergli ragione di quelli che considerano "buchi" nella sua ricostruzione e che hanno portato anche ad accusarlo di false dichiarazioni e lui, almeno in base alle prime indiscrezioni, a confermare punto su punto quello che ha sempre detto. Quattro ore, quattro ore di faccia a faccia nella stanza dei magistrati, con fuori giornalisti, fotografi e cameramen ad aspettarne l'uscita. Guadagnata velocemente dal marito di Guerrina, fianco a fianco con il suo avvocato, senza dare il minimo dettaglio. Nei fatti Mirko giura che la famosa «birrata» del 30 aprile, alla vigilia della scomparsa della moglie, a casa sua c'era stata davvero. Intorno al tavolo oltre a lui e Guerrina, anche Padre Graziano e il misterioso venditore ambulante marocchino finora fantasma.  Idem dicasi per i movimenti del primo maggio, il giorno della scomparsa. Lui ha lavato la macchina del frate congolese e gliela ha riportata in parrocchia intorno alle 15. Poi insieme sono partiti per Sestino, dove il sacerdote doveva celebrare un funerale. Non ha visto il colloquio alle 14,15, fra Padre Graziano e una parrocchiana.  Insomma, dalle quattro ore sotto torchio non esce niente che possa essere utilizzato contro Padre Graziano nel prossimo interrogatorio di lunedì prossimo. Più probabile, semmai, che qualcosa sul sacerdote congolese possa emergere dalla perizia sui telefonini che la polizia postale comincia oggi. Ci vorranno 48-72 ore.  Un monaco disinvolto e decisamente poco ieratico o una sorta di latin lover un po' troppo dedito alle relazioni pericolose?  Guerrina del monaco congolese era perdutamente innamorata come da lei stessa confidato alle amiche più intime e come appare dagli sms che lo stesso sacerdote ha riferito in agosto al Pm .

Ma la casalinga scomparsa temeva di non essere sola nell’aspirare ai favori di Padre Graziano e forse non aveva nemmeno tutti i torti. Lo ritengono perfino gli inquirenti alla luce delle dichiarazioni raccolte fra i testimoni. A parte Guerrina che lui assicura di non avere mai sfiorato, c’erano altre donne nella vita sentimentale burrascosa del religioso di colore? Chi indaga ritiene che il dubbio ci sia e non solo quello. Più di tanto gli investigatori non vogliono sbilanciarsi ma che abbiano trovato le tracce di altre potenziali relazioni è sicuro.

Intanto, anche Padre Graziano dovrà presto tornare a fare i conti con la procura. Il Pm Marco Dioni lo ha convocato per lunedì 19, anche se si sa già che il sacerdote, consigliato come sempre dal suo avvocato Luca Fanfani che cerca di incanalarne le irruenze, si avvarrà ancora della facoltà di non rispondere.  La Procura sta stringendo i tempi. In apparenza è tutto inutile finchè non si trova un cadavere o almeno l’indizio che un cadavere c’è. O finchè Guerrina non ricompare da limbo che se l’è inghiottita. Ma i Pm hanno ben presente una scadenza: il 25 aprile. E’ il giorno in cui scade la misura cautelare del divieto di espatrio firmata dal Gip Piergiorgio Ponticelli. Il provvedimento non può essere reiterato, a meno che non ci sia nel frattempo almeno una richiesta di rinvio a giudizio. Senza quella, Padre Graziano dal 26 aprile tornerebbe libero di andarsene in Francia, dove la sua congregazione l’aveva già destinato a un’altra parrocchia. 

Nei giorni scorsi era tornato a galla il caso di Guerrina, scomparsa dal 1° maggio, con un'altra, clamorosa novità. Forse il possibile movente? Lo stesso padre Gratien Alabi, monaco primo indagato della vicenda, ha svelato ai Pm Marco Dioni ed Ersilia Spena i fatti avvenuti nei primi mesi del 2014.

E' il primo interrogatorio, quello del 18 agosto. Racconta che a marzo Guerrina era andato a trovarlo nella celebre canonica di Ca’ Raffaello. Quel giorno la cinquantenne gli avrebbe detto a muso duro: sono incinta, aspetto un figlio da te. Il religioso spiega ad agostodi essere caduto dalle nuvole. Non è possibile, avrebbe risposto: non ti ho mai toccato. Se vuoi, avrebbe aggiunto,ti accompagno all’ospedale Silvestrini di Perugia per effettuare tutti gli esami. Gli inquirenti avrebbero anche sms sullo stesso filone evocato da padre Alabi, assistito dall’avvocato Luca Fanfani. Ma ci sono anche altri messaggini tra i quali uno dirompente inviato proprio il giorno della sparizione. Scrive Guerrina a Gratien alle 13,50 del primo maggio: «Vengo da te, ti cucino il coniglio e poi facciamo l’amore». Questa la risposta del congolese: «Vieni, la porta della canonica è aperta". Il proclamato stato interessante potrebbe profilare un movente per la sparizione? Forse, anche se qualcosa non tornar da marzo al primo maggio passano un paio di mesi e la gravidanza di Guerrina poteva pure non passare inosservata. Intanto domani   avrà inizio il lavoro dei tecnici specializzati della polizia postale su l personal computer e i cellulari sequestrati a Gratien a fine dicembre nel corso d ella una perquisizione effettuata nel suo appartamento di Perugia.