Martedì 23 Aprile 2024

Guerrina, parla l' "amica" perugina: "Ho fatto sesso a pagamento con padre Graziano". Tradito dalle intercettazioni. Cosa dice l'ambulante / VIDEO

E' la giovane "lucciola" che La Nazione aveva scoperto. Zio Francesco? "E' di Ca' Raffaello: auto grigia e cane bianco" racconta un amico di aver saputo dal religioso / FONTANA: "ECCO QUELLO CHE SO DI GUERRINA E GRATIEN"

La Rai a casa di Guerrina, al centro il marito: nel riquadro padre Graziano

La Rai a casa di Guerrina, al centro il marito: nel riquadro padre Graziano

Arezzo, 23 gennaio 2015 - "Ho fatto sesso a pagamento con padre Graziano": parola dell'"amica", o come la vogliamo chiamare, che La Nazione aveva scoperto nei giorni scorsi e che sarebbe già stata sentita, naturalmente come persona informata dei fatti. E' l'ultima rivelazione emersa da "Chi l'ha visto", la trasmissione di Rai Tre che per l'ennesima volta si occupa della scomparsa di Guerrina.

Il rapporto sarebbe avvenuto nelle ultime settimane, quelle che vedono il religioso a Perugia. E la giovane avrebbe detto di essere stata pagata con denaro e ricariche telefoniche.

Sapeva (o almeno poteva intuire) di essere intercettato, ma non è stato abbastanza prudente col cellulare. Ecco come è saltato fuori l’ultimo mistero, quello della giovane nomadee mezza prostituta che lui aveva abbordato in un bar, a Perugia. Alla ragazza (22 anni) i carabinieri sono arrivati ascoltando al telefono il religioso, forse leggendo i suoi sms. «E’ vero, mi ha avvicinato in un bar nel quale chiedevo l’elemosina».  E’ questo che adesso la ragazza è chiamata a confermare nell’incidente probatorio che Dioni ha chiesto al Gip sia per lei che per il famoso ambulante marocchino. Che cadrebbe dalle nuvole. «Io faccio l’ambulante porta a porta. Ho suonato a casa Alessandrini, mi hanno aperto e invitato a prendere una birra. Ho accettato, ho cercato di piazzare la mia roba e poi me ne sono andato. C’erano una donna (Guerrina ndr), il marito e un sacerdote (Padre Graziano Ndr). Non li avevo mai visti prima e non li ho più visti dopo». 

Poi la vicenda del famoso Zio Francesco. Se esista oppure no ancora nessuno è in grado di saperlo, anche se la Procura è convinta sia una figura inesistente. Ma di sicuro padre Graziano ne parlava con tutti. Lui, zio Francesco. Ne aveva parlato al Vescovo, ora spunta un suo amico al quale aveva descritto proprio lo "zio". Dal racconto emergono nuovi particolari. Sarebbe di Ca' Raffaello, e certo la cerchia si stringerebbe parecchio, avrebbe una Volkswagen grigia e un cane bianco. Da qui l'appello della trasmissione: chi sa parli.

Dovrebbe essere un altro racconto indiretto ("mi ha parlato e mi ha detto di Francesco") e quindi sulla carta nulla che cambi granché le carte in tavola. Ancora forse poco per dare una risposta al mistero dell'anno. 

Continuano a inseguirsi le notizie su padre Graziano. Ecco allora che alla scoperta dell’«amica» perugina, quella con la quale Padre Graziano aveva un rapporto molto particolare, stando almeno agli sms, seguono i primi risultati dell’esame che la polizia postale ha fatto delle pen-drive e delle schede di memoria sequestrate insieme a computer e cellulari nella perquisizione a Perugia. Su Guerrina gli esperti informatici non hanno trovato nulla di rilevante ma in compenso hanno scovato altro materiale interessante sui contatti fra il sacerdote e le sue fans. Sui supporti sono rimaste tracce di messaggi scritti, tipo chat, che alla polizia postale ritengono siano i residui di conversazioni avvenute tramite Skype. Con tracce, rimaste sui supporti, che parlano da sole: «Mi manchi», «Ti farei tante cose...» e via, a metà fra sdolcinatezza e proposte esplicite. Il sacerdote, però, fosse per prudenza o per altro, non si sbilanciava più di tanto: «A presto» con tanto di puntini di sospensione era la sua risposta standard. Un po’ come con Guerrina, dove stando al racconto che lui ha fatto ai Pm quando era ancora testimone e che non vuole ripetere da indagato, era lei a lanciarsi, mentre il viceparroco si teneva sul vago. Padre Graziano non dava mai segnali espliciti di passione. Solo perchè era fedele alla sua missione, come va dicendo anche nelle interviste, o per la cautela di chi sa muoversi a passi felpati? Da oggi pomeriggio, la polizia postale si è messa al lavoro anche sui computer. Si comincia da quello di Padre Silvano, il terzo frate della canonica di Ca’ Raffaello che ora vive in Francia. Poi toccherà ai tre portatili di Gratien, uno dei quali nuovo di zecca. Si mira dritto al traffico su Facebook, dove pare che Padre Graziano fosse molto attivo. Guerrina coi social ci bazzicava poco, forse niente. Ma come esce da quell’universo virtuale l’ex viceparroco che è ac

Il giorno prima ancora una volta il giorno di padre Graziano nel giallo che da mesi tiene banco sulla sorte di Guerrina, la casalinga scomparsa a Ca' Raffaello. Ma dopo aver taciuto in settembre davanti al Pm Marco Dioni e in novembre dinanzi al Gip Piergiorgio Ponticelli, ieri il sacerdote più sospettato d’Italia (e anche il più intervistato) è rimasto nuovamente in silenzio, sempre per evitare le domande di Dioni, rimasto unico titolare dell’inchiesta (con la regia del procuratore capo Roberto Rossi) dopo l’addio di Ersilia Spena.

Ma a fare scalpore sono le nuove rivelazioni legate alla sua sempre più sorprendente vita spericolata. Ultimo colpo dei carabinieri il ritrovamento dell’amica nomade romena, rintracciata in Umbria. Una classica figura senza tetto nè legge, un po’ sbandata e un po’ sciagurata, abituata a guadagnarsi la vita vendendosi per strada. Padre Graziano la manteneva un po', passandole ogni mese una cifra non cospicua ma sicura. Opera di carità, forse, ma tra i due è stato ritrovato uno scambio di sms che secondo chi indaga testimonia qualcosa in più (forse molto in più) di una semplice amicizia o del generoso atto di altruismo di un frate congolese. Di Guerrina, stando al poco che trapela, la giovane non saprebbe moltissimo, avrebbe fornito piuttosto particolari di contorno sulla personalità del religioso. Il Pm Marco Dioni si appresta a chiedere per lei l’incidente probatorio, prevenendo il rischio che sparisca. Non sparisce ma non parla almeno alla Procura padre Graziano. L'interrogatorio è durato meno di cinque minuti: il frate con Fanfani è entrato alle 9,40 e alle 9,50 era già fuori. Un caffè nel bar del tribunale e poi il sacerdote ha affrontato il fuoco di fila dei giornalisti schierati all'uscita. "Non posso dire niente", si schermisce Padre Graziano , "devo avere rispetto della procura. Se non rispondo ai magistrati, non posso rispondere neppure a voi". Gli inviati delle Tv gli chiedono un appello per Guerrina, ma lui non vuole fare neppure quello. Parla per lui l'avvocato Fanfani: "E' chiaro che Padre Graziano auspica che Guerrina sia viva e in buona salute".

 

Poi il legale chiarisce: "Se l'intenzione della procura è di cristalizzare in prova le dichiarazioni di Padre Graziano, noi non possiamo accettare. Lui ha già parlato per quasi dieci ore e non gli hanno creduto". Poi Fanfani spiega la differenza fra il favoreggiamento imputato al frate e il concorso nel reato di omicidio o di sequestro di persona: "Padre Graziano non è accusato di essere neppure un comprimario del reato, solo un favoreggiatore". La procura pensa al processo? "Ne sapete più voi di me, io lo leggo stamani sui giornali". Ormai quello in corso fra la procura (che tra l'altro è emerso abbia già sentito nei mesi scorsi come persona informata dei fatti il Vicario diocesano Giovacchino Dallara) e Padre Graziano (ma il vero suggeritore è Luca Fanfani) è un sottile gioco di pazienza, nel quale al frate (o monaco) conviene non parlare e alla procura tocca di scavargli la terra sotto i piedi. Dal cellulare del sacerdote non è emerso niente sui famosi messaggi in cui Guerrina dice di essere incinta di lui e si propone per andare in canonica, cucinare il coniglio e fare l’amore.

Al terzo piano del palazzo di giustizia nessuno nega si stiano vagliando gli atti per capire se ci siano gli elementi minimi per procedere con una richiesta di rinvio a giudizio al Gip che abbia una probabilità di successo. Il 25 aprile scade la misura cautelare del divieto di espatrio. Se si va oltre il rischio concreto è che lui si eclissi una volta per tutte.