Giovedì 25 Aprile 2024

Diventano coltivatori di Goji: le bacche cinesi della salute ora crescono anche qui

L'idea di una gruppo di amici e imprenditori aretini: impiantano in Valdichiana il frutto famoso per i suoi effetti benefici, tra cui la prevenzione del cancro

LA COLTIVAZIONE Il Goji è stato piantato ad Alberoro nel 2012. Nel 2015 il primo raccolto

LA COLTIVAZIONE Il Goji è stato piantato ad Alberoro nel 2012. Nel 2015 il primo raccolto

Arezzo, 2 febbraio 2015 - Hanno proprietà benefiche e antiossidanti, e pensare che le bacche di Goji sono un arbusto della stessa famiglia di patate, peperoni, melanzane e pomodori. Eppure vengono dalla Cina che le esporta in tutto il mondo. Ma desso crescono anche in Valdichiana. Arezzo come il Tibet insomma, spunta infatti anche qui la coltivazione di Goji. Conosciute e apprezzate in Oriente da millenni, sono originarie di Himalaya, Nepal e Mongolia. Ora grazie allo spirito imprenditoriale e all’innovativa idea di un gruppo di amici e professionisti aretini, Stefano Fratini, Franco Fabbriciani, Fabio Primavera e poi Rossella Boni e Paola del Pasqua, sono prodotte anche ad Arezzo. Dall’inconfondibile colore rosso sono ricche di omega 3 e vitamine e hanno benefici per la salute. Le bacche di Goji aiutano a tenere sotto controllo colesterolo, trigliceridi, pressione, metabolismo, tono muscolare e resistenza fisica. La vitamina C contenuta nelle bacche pare sia più elevata di quella delle arance.

In commercio si trovano quelle essiccate, ma ad Arezzo adesso nasce la prima produzione anche di quelle fresche. I prodotti sono della Bio Fattorie Toscane che ha sede ad Arezzo e coltivazioni in Valdichiana. Ad Alberoro nel 2012 infatti è stato piantato per la prima volta il Goji, una coltivazione biologica e bio dinamica. Non solo, secondo uno studio della facoltà di chimica farmaceutica dell’uiversità di Firenze il goji coltivato in Valdichiana presenterebbe principi attivi più alti di quello cinese. Il goji della Valdichiana è così di successo che la Regione lo ha scelto per partecipare nel suo padiglione all’Expo 2015.

Le proprietà più importanti delle bacche sono quelle antiossidanti, utilizzate anche per la prevenzione del cancro. «L’idea della coltivazione di Goji è nata un po’ per caso - spiega Stefano Fratini - quando siamo partiti eravamo agli albori, il mercato italiano era di qualche tonnellata, in meno di 3 anni è letteralmente esploso. Proponiamo un prodotto italiano biologico e biodinamico e proveremo a venderlo anche fresco cosa che in Europa non accade. Siamo gli unici ad esseresi avventurati anche in altri tipi di prodotti come composte e confetture, a livello internazionale il nostro Goji riscuote grande interesse».

La clientela della Bio Fattorie Toscane? Tedeschi, olandesi e inglesi. "Ma il maggiore interesse è arrivato dagli stati uniti e anche da Singapore e Giappone - dice Fratini - perché si tratta di un prodotto italiano unico in regime bio dinamico certificato, biologico cinese. Abbiamo investito anche nella ricerca così grazie a uno studio dell'università firenze abbiamo comprato i prodotti della concorrenza e lo abbiamo analizzato brevettando un metodo di analisi che ora è diventato standard e il nostro goji risulta mediamente superiore come principi rispetto ai prodotti cinesi".

Tutto il raccolto 2014 dell'azienda aretina è andato in ricerca e creazione dei prodotti per degustazioni da mandare ai clienti, la vendita inizierà nel 2015. "Nel frattempo ci siamo aggiudicati un bando della Regione tosana e saremo all'expo 2015 per promuovere il goji e dimostrare che l'agricoltura in toscana può avere delle innovazioni. I canali privilegiati adessosono le erboristerie e i negozi che vendono prodotti bio e alcuni negozi di gourmet particolari con prodotti di nicchia"