Giallo di Guerrina: per i giudici del Riesame non c'è concorso di Padre Graziano in un eventuale delitto

Ma la valutazione del tribunale fiorentino vale fino a novembre ed esclude i possibili elementi nuovi emersi successivamente

Padre Graziano

Padre Graziano

Arezzo, 26 settembre 2015 - Padre Graziano è stato un favoreggiatore ma non un concorrente nell'eventuale omicidio o sequestro di persona di Guerrina. Lo scrivono i giudici del Riesame nella motivazione della sentenza, depositata dopo mesi, con la quale in novembre respinsero il ricorso del frate, presentato dal suo avvocato Luca Fanfani, contro il divieto di espatrio impostogli dal Gip Piergiorgio Ponticelli.

In sostanza, il tribunale fiorentino fa proprie le valutazioni del Gip Ponticelli, che anche lui aveva parlato di indizi a sostegno dell'ipotesi del favoreggiamento ma non del concorso nei reati ipotizzabili a proposito della scomparsa della casalinga di Ca' Raffaello. Il che non esclude ovviamente che elementi nuovi, sopraggiunti nelle indagini dopo novembre, possano far emergere una partecipazione diretta di Padre Graziano a un delitto o a un sequestro di persona.

E' questa appunto la valutazione che dovrà fare il giudice Ponticelli nel caso gli venga richiesta un'ordinanza di custodia cautelare nei confronti del frate: stabilire se il concorso nel reato che ancora non si profilava in novembre possa essersi concretizzato grazie a materiale probatorio che è venuto alla luce in seguito, nelle indagini dei carabinieri o negli incidenti probatori (anticipi di processo) che hanno visto protagonisti il prete nigeriano, la nomade rumena che avrebbe fatto sesso con il frate e (ultimo, lunedì scorso) Padre Faustino, il parroco che custodisce le chiavi della misteriosa figura di Zio Francesco, sul quale il suo vice si era confidato con lui in settembre.