"Rettori, dite sì ai maxischermi" Appello anche da Martino Gianni. Furia amici della Giostra: "Vanno installati"

Il Comune darà l'ok al suolo pubblico. L'ex re della piazza: "Rischio piazza vuota? E' una panzana". Gasperini. «Un atto dovuto». Sondaggio plebiscito. / "PERCHE' NO": LA LETTERA DEI RETTORI / VOTA IL SONDAGGIO

Martino Gianni

Martino Gianni

Arezzo, 26 maggio 2015 - Gli Amici della Giostra,l'associazione presieduta da Giancarlo Felici, sposano in pieno la linea dei maxischermi.

"Ci amareggia che gli attuali rettori creino contrasti e polemiche con le iniziative comunali. Legare gli schermi in piazza al mancato incasso sulla giostra non è corretto e non ha nessun riscontro pratico. Dispiace che ci sia stata una presa di posizione così netta che esasperando il paragone starebbe a dimostrare che 4 persone comandano e 99.996 subiscono gli ordini. E' giunto il momento di far quadrato e di stare con la “città”. Ci auguriamo di vedere i maxischermi installati e di vedere la piazza stracolma di gente".

Il tema intanto tiene banco. L'alfiere biancovedre Enrico Vedovini non si schiera ma chiede al Comune di decidere. "Sta a lui farlo, scelga una volta per tutte e chiudiamo questa polemica inutile"

Anche Martino Gianni, re della Giostra quando era cavaliere e protagonista assoluto anche nelle vesti di allenatore e preparatore, dice sì ai maxischermi. «Un servizio in più per i turisti e i numerosi aretini che non possono andare in piazza, dove i posti sono limitati». E il timore che si svuoti la piazza? «E' una panzana. Chi ama la rievocazione rinuncia ad altre cose, ma non certo ad acquistare il biglietto per la piazza. Tuttavia qualche spettatore in meno ci può stare, ma non dipende certo dai maxischermi, dobbiamo fare i conti con la crisi e i biglietti non sono a buon mercato soprattutto per le famiglie. Ma dobbiamo avere il coraggio di rischiare». E lancia un appello ai rettori perché ci ripensino.

Insomma la linea contraria dei rettori (che trovate anche a fianco di questo pezzo)  è sempre più isolata. Ma i rettori ma non mollano. Nuovo no ai maxischermi nelle piazze per la Giostra. Nuovo no malgrado il clima intorno sia un plebiscito nei confronti dell'iniziativa. Il Comune viaggia a grande velocità verso l'ok al suolo pubblico. La linea è quella del sindaco reggente Gasperini (e che ritrovate qui in coda con le sue dichiarazioni) e dell'assessore Francesco Romizi. Mentre fonti della polizia municipale sembrano escludere motivi per dire no.

Tra le posizioni favorevoli si segnalano quelle di Mario Checcaglini, il direttore della Confesercenti e che in questa veste aveva installato un anno fa il primo maxischermo di Giostra. E molte nel mondo della Giostra: a quelle degli sbandieratori e dei Musici si unisce anche quella dei primi giostratori, in testa uno degli alfieri di Santo Spirito Gianmaria Scortecci. Fino ora a Martino Gianni.

Inequivocabile la posizione del sindaco reggente Stefano Gasperini.

Si è fatto un’idea sulla questione?

«Eccome, sono sempre più convinto che si stia discutendo del niente».

In che senso?

«Nel senso che l’installazione dei maxischermi in piazza per trasmettere la Giostra, qualora ce ne sia richiesta, è un atto dovuto, di cui nemmeno bisognerebbe parlare».

I quartieri dicono che svuotano la piazza...

«Non esiste, si passi a un’altra giustificazione».

Si parla di circa trecento spettatori paganti in meno...

«Questa del mancato incasso è un bischerata. Chi guarda la Giostra davanti al maxischermo al massimo diserta il salotto di casa con televisore annesso. Ce lo vedete voi uno con la passione del Saracino che dice: quasi quasi stasera abbandono la piazza. Ma quando mai».

Ce l’ha con i quartieri?

«Ma niente affatto, ho sempre riconosciuto che sono un pilastro di questa città, un aggregatore sociale di prima grandezza. Mi pare però che non sia sostenibile una posizione di chiusura per una questione che non inficia minimamente la manifestazione ma che anzi la esalta».

Un servizio alla città...

«Appunto, un plus da offrire ai turisti, una motivazione per popolare il centro per quegli aretini che comunque in piazza Grande non ci sarebbero andati».

Se il comune concede comunque il suolo pubblico, che situazione si crea?

«Premetto che gli atti di forza non mi piacciono e che tutti insieme possiamo trovare una soluzione condivisa. Ma se uno chiede il permesso per installare il maxischermo in piazza, il Comune può concederlo così come fa per la finale della Juventus. In fondo potrebbe pure trasmettere un cartone animato».

Fuori dalle semplificazioni, come finisce la storia?

«Se c’è buon senso, se non prevalgono l’egoismo e il partito preso, non può che finisce bene, ovvero con l’installazione dei maxischermi visto che parlare di perdite economiche non sta obiettivamente in piedi».

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