Giovedì 25 Aprile 2024

Scandalo delle fustelle, parla la colf: «Ecco che succedeva in farmacia»

«Non ho rubato nulla, né io né mio marito siamo stati mai arrestati» SU LA NAZIONE DI OGGI

Ricette mediche

Ricette mediche

Arezzo, 16 dicembre 2014 - «Non sono stata arrestata, né io né il mio compagno. E rivendico con forza di aver contribuito a smantellare la truffa delle fustelle». Lei, 47 anni, romena da molto tempo in Italia, è la colf che con la sua denuncia alla Guardia di Finanza ha fatto scattare l’inchiesta che ha portato a sei persone indagate: due farmacisti di Monte San Savino (marito e moglie), il padre di lui (per distruzione di medicinali), tre medici compiacenti. Ecco il racconto della domestica: «Ho lavorato per dieci anni a servizio di quella famiglia, sia nell’abitazione che in farmacia. Ma il 28 maggio 2013 sono stata denunciata dal titolare che mi accusava di aver rubato denaro per circa novantamila euro dalla cassaforte della villa. Non mi risulta però che quella cassaforte sia stata forzata e io, d’altra parte, non ho mai avuto in uso le chiavi per aprirla. Giuro, non avevo rubato nulla ma quell’accusa ha rovinato la vita a me e al mio compagno, ce la trasciniamo ancora dietro ed è una delle cause per le quali non abbiamo più trovato lavoro e ci troviamo dunque in una difficile situazione economica, perfino sotto sfrattto. Inoltre siamo stati costretti a trasferirci da Monte San Savino ad Arezzo perché lì l’aria si era fatta insostenibile».

La colf, che in Romania aveva anche ottenuto una laurea in storia ed è dunque tutt’altro che una sprovveduta, matura in questo contesto la decisione di collaborare con la giustizia: «Mi ero resa conto che da tempo succedevano cose strane e dentro di me cresceva la determinazione a denunciarle. L’accusa di furto nei miei confrontti ha fatto traboccare il vaso. Il 6 giugno 2013 ho fatto visita alla Guardia di Finanza di Arezzo e ho raccontato tutto quello che sapevo. Il resto lo hanno scoperto i finanzieri».

Aggiunge il compagno: «Anch’io ho lavorato per i farmacisti e a volte ho trasportato sacchi di medicinali in un terreno, ma non sapevo di cosa si trattasse. Ignoravo che i farmaci senza fustelle sarebbero stati bruciati. Poi ho ricollegato e ho capito di essere stato strumento involontario di questa operazione». «E’ una storia che mi ha segnato profondamente e dalla quale non mi sono ancora risollevata. La denuncia che il farmacista ci aveva fatto per il furto non è mai sfociata in un arresto, questo tengo a sottolinearlo a testa alta anche di fronte alle persone che mi conoscono. Ma l’iter giudiziario è andato avanti e la nuova udienza del processo, spero l’ultima, è stata fissata per il 7 luglio del 2015. Ho fiducia nella giustizia, io non ho fatto nulla».

Lo scandalo delle fustelle e delle false ricette ha fatto parlare molto in questi giorni. Il teatro di questa storiaccia di provincia che ha per protagonisti una famiglia facoltosa, medici, una colf romena e il compagno slavo è Monte San Savino, per la precisione una farmacia in posizione centrale dove, secondo la Guardia di Finanza viene organizzata la truffa. Le Fiamme Gialle hanno messo sotto sequestro un migliaio di farmaci senza fustelle denunciando i 5 che da anni avrebbero raggirato il servizio sanitario nazionale.