Fusione tra Subbiano e Capolona, primi passi e incontro in Regione: ma i progetti sono due

Il presidente del consiglio regionale ha chiesto di unificarli per evitare un doppio procedimento: un comitato ha accettato, l'altro si è riservato una risposta

Flavio Biondini

Flavio Biondini

Arezzo, 7 bluglio 2016 - Primi passi ufficiali nella direzionedi una fusione di Subbiano e Capolona. Ieri pomeriggio  il Presidente del Consiglio Regionale della Toscana assieme alla Vice Presidente Lucia de Robertis e ad una delegazione di gruppi consiliari hanno incontrato il "Comitato per la Fusione dei Comuni di Subbiano e Capolona" e l'associazione "I mille della Garibaldi" che i primi di giugno avevano presentato due omologhi progetti di legge ad iniziativa popolare per la fusione dei due Comuni.

Il Presidente ha inteso verificare se vi fosse la possibilità di unificare i due progetti di legge, onde evitare un doppio procedimento amministrativo, una doppia raccolta firme ed un doppio referendum, per due progetti di legge che poi sarebbero comunque unificati de imperio dalla commissione consiliare prima del voto finale, evitando così lo spreco di denaro pubblico.

Flavio Biondini (nella foto) portavoce del "Comitato per la Fusione dei Comuni di Subbiano e Capolona" si è dichiarato ampiamente disponibile fin da subito: "Il nostro è un comitato senza connotazione partitica che si spende per un progetto di fusione teso unicamente a favorire lo sviluppo economico, sociale ed amministrativo delle due comunità di Subbiano e Capolona che da tempo sono una realtà unica. Siamo disponibili fin da subito ad accogliere chiunque voglia condividere questi presupposti e lavorare per il bene della comunità.

Se qualcuno dovesse decidere di impostare un percorso isolandosi dagli altri interlocutori, si causerebbe solo grave danno per i nostri concittadini, duplicando gli iter amministrativi ed i loro costi e sperperando quelle stesse risorse pubbliche che si intende valorizzare e reperire in misura maggiore con il progetto di fusione, che permetterebbe di economizzare sui servizi pur aumentandone la qualità e ricevere ingenti trasferimenti pubblici. Siamo fin da subito disposti a collaborare con quelle persone, oneste, trasparenti e di buona volontà, che condividono il nostro progetto ed hanno a cuore il bene della nostra comunità."

Si attende quindi solo la disponibilità dell'associazione "I mille della Garibaldi" che ieri è uscita dall'incontro riservandosi di comunicare la propria decisione.