Rapina in villa ad Agazzi, parlano i coniugi malmenati dai banditi: ore terribili, ora vogliamo solo dimenticare

Sono entrati in tre, con il volto travisato, nella villa, in piena notte (tra sabato e domenica scorsa). Tra di loro sicuramenrte anche un italiano. Sono andati diretti nella camera dei proprietari, due coniugi 60enni, e li hanno immobilizzati con dei lacci di fortuna e li hanno pure malmenati. La coppia in balia dei malviventi per almeno quattro ore. Loro: avete già raccontato tutto, non riusciamo più a dormire

L'abitazione rapinata

L'abitazione rapinata

Arezzo, 28 agosto 2014 - Non sono bastati quattro giorno perchè Paolo G., orafo sessantenne, e la moglie Manola dimenticassero il terrore delle quattro ore trascorse in balìa dei banditi, nella notte fra sabato e domenica. Dalle 22 alle 2 del mattino sequestrati, legati al letto e malmenati perchè rivelassero dove fosse una cassaforte che in realtà non c'era. Il giorno dopo che La Nazione ha raccontato il colpo in esclusiva, il signor Paolo parla con la nostra testata, ma ha poca voglia di entrare in particolari.

"Avete già raccontato tutto con esattezza, noi adesso vogliamo solo dimenticare, riprenderci. Sono stati momenti orribii, la notte non riusciamo più a dormire per la paura che l'incubo possa ricominciare". Le indagini sono in mano al Pm Marco Dioni, che dirige il lavoro della squadra mobile. Uno dei banditi era sicuramente italiani, gli altri stranieri, forse slavi o comunque dell'est. La moglie era già a letto, il marito potrebbe essere stato sorpreso in giardino e poi trascinato in casa.

Probabilmente pensavano di fare il colpo grosso entrando in una villa di Agazzi di un piccolo imprenditore orafo. Invece sono riusciti a portar via solo 300 euro e qualche oggetto d'oro, ma lasciandosi dietro tanto spavento. Sono entrati in tre, con il volto travisato, nella villa, in piena notte (tra sabato e domenica scorsa). Tra di loro sicuramenrte anche un italiano. Sono andati diretti nella camera dei proprietrai, due coniugi 60enni, e li hanno immobilizzati con dei lacci di fortuna e li hanno pure malmenati per constringerli a rivelare dove nascondevano denaro e gioielli che invece non c'erano. Poi hanno fatto il giro della casa, ma si sono dovuti accontentare di un magro bottino, 300 euro e qualche oggetto d'oro della signora.  Quando hanno capito che non c'era più niente da "grattere nel barile" si sono dati alla fuga. Sul posto sono intervenute le Volanti della polizia e adesso le indagini sono passate nelle mani della Mobile. L'orafgo e la moglie sono dovuti ricorrere alle cure del pronto soccorso, ma sono stati subito dimessi.