Foiano, anche un Papa gigante troneggia sui carri del Carnevale: è partita la sfida tra i quattro rioni

Centinaia di curiosi tra i giganti di cartapesta. Ecco le prime immagini dal paese dei coriandoli / MASCHERE, CARRI, VOLTI: TUTTE LE FOTO

Il Papa troneggia su uno dei grandi carri

Il Papa troneggia su uno dei grandi carri

Arezzo, 1 febbraio 2015 - E' uscito il Carnevale e Foiano ed è già in festa.  Giocondo, il Re del Carnevale di Foiano sfida anche il meteo e debutta  invitando i sudditi al suo 476° compleanno. I carri sono già usciti di prima mattina ma tra una spruzzata di pioggia e un raggio di sole la decisione definitiva è stata presa poco dopo le 14.  E così Foiano per un mese diventa tra le più importanti capitali del Carnevale, per notorietà dietro solo a Viareggio, ma la più longeva rispetto agli altri. I carri del Carnevale

Quattro cantieri: Azzurri, Bombolo, Nottambuli e Rustici nati non per motivi geografici, né politici, ma per simpatie e qualche volta parentele (ma capita che una famiglia sia divisa) con gli anni sono finiti per diventare forme di aggregazione, capaci però di dividere il paese. Tutto per una Coppa, premio simbolico capace di esasperare gli animi, assegnata da una giuria composta da un pittore, uno scultore, uno scenografo, un critico d’arte e un giornalista, scelti in segreto da un notaio, garante di questa sfida in maschera. In fondo è questa rivalità il segreto del Carnevale di Foiano, che non teme confronti sul piano della lavorazione della cartapesta, legata ad una cultura radicata nella popolazione. Quattro giganti di cartapesta, alti 15 metri part iti da Piazza Matteotti alle 15. Stamani il sindaco Sonnati ha consegnato in modo simbolico le chiavi della città a Re Giocondo, impersonato da Giordano Tavanti detto « Cittone » . Ma le attenzioni sono tutte sui carri.

Primo a sfilare Bombolo con « Basta poco e il muro cade », la storia di Papa Francesco. Il Pontefice troneggia in perfetto abito bianco e dondola lungo i tetti e i vicoli del paese. A seguire i Nottambuli con « Aiuto, ci rubano l’Europa » che mette in scena i cambiamenti politici ed economici dai padri fondatori a oggi. Terzi gli Azzurri con « Verso una nuova era » che racconta il confine tra bene e male utilizzando il mito del Minotauro e della Fenice. In quarta posizione i Rustici con il carro « Trionfo della vita » , riflessione dell’attualità fino ai concetti del Decameron di Boccaccio per cui da un orrido inizio si arriva a un lieto fine.