Venerdì 19 Aprile 2024

Fiera di Vicenza, l'orafo ed ex giostratore Gabriele Veneri parte lancia in resta: "Qui ci trattano come pecore"

Problemi sugli stand, "ancora il campionario in terra: ad Arezzo non succederebbe mai". 300 le aziende aretine coinvolte per sei giorni: ieri il via SU LA NAZIONE DI OGGI

Gabriele Veneri

Gabriele Veneri

Arezzo, 24 gennaio 2015 - 

QUELLA CHE STIAMO per raccontare «è un brutta storia». In questi giorni a Vicenza c’è un piccolo esercito di aretini, quelli che portano nel mondo i manufatti orafi della nostra città. «Qui a Vicenza ci lasciamo centinaia di migliaia di euro eppure veniamo trattati come un branco di pecore». A parlare è Gabriele Veneri, noto ai più per motivi legati alla Giostra ed imprenditore di lungo corso con la sua Sem.Ar.
«Circa un anno fa – ci racconta Gabriele – si paventava che l’organizzazione per motivi estetici avrebbe fatto usare gli stand allestiti da loro». Benissimo, ma cosa sarebbe successo a quelle aziende che già uno stand funzionale lo possedevano?
«Ci hanno bloccato ed obbligato a cambiare il nostro stand progettato con l’architetto».
Altrimenti? «Non ci avrebbero fatto fare la fiera. A mio parere – aggiunge Veneri – è un fatto economico che loro hanno fatto passare come estetico». Eppure la fiera costa e anche molto. «Si parla di cifre altissime, a momenti si paga a metro quadro quanto costa produrre un fabbricato industrale. A questo si aggiunge il ricatto ed io come tanti, non mi posso permettere di non fare la fiera».
Pazienza, si potrebbe dire, uno partecipa lo stesso tanto lo stand funzionale te lo danno loro.
«E invece no, perchè oggi che è il primo giorno ancora abbiamo il campionario in terra e lo stand non è completamente pronto».
Potrebbe essere una domanda un po’ di parte, ma comunque va fatta: alla fiera di Arezzo succedono queste cose?
«Ad Arezzo – ci risponde Veneri – l’unica cosa che può succedere è che sia caduta una foglia nel piazzale. L’accoglienza è incredibile la fiera è un salotto. I clienti vengono coccolati e gli espositori non hanno un problema e se lo hanno viene risolto. Io ad oggi non so come fare, non ho mai fatto queste figure con i miei clienti».
Intanto Veneri ha già dato in mano ai suoi avvocati quanto necessario, «anche se è impossibile valutare una potenziale perdita». 
Dietro la polemica c’è però uno spunto di riflessione importante di cui Veneri si fa promotore.
«Probabilmente il mio disagio poteva essere evitato perché oguno di noi qui fa la guerra per conto proprio, non c’è nessuno a fare da capofila a queste aziende. Siamo circa 300 ma chi c’è a rappresentarci politicamente? A parole se ne sono occupati tanti, ma il fatto è che se ti presenti con questa mole di aziende, hai un potere e lo devi fare pesare. Per non parlare dei soldi che portiamo qui, tra chi dorme, chi mangia e spende» Quest’anno è la prima volta che si fanno solo due fiere a Vicenza, ma secondo l’imprenditorie aretino «il costo delle due fiere è come la somma di quelle di gennaio, maggio e settembre dello scorso anno».