Venerdì 26 Aprile 2024

Fiaccolata per Faisa, la ragazza morta di freddo su una panchina: dopo dieci anni l'emozione di Montevarchi

Quel fatto ancora sconvolge la città. Il nome della giovane diventa un progetto di aiuto. Martedì silenzio, violini e la testimonianza di don Mauro Frasi

La tragedia di Faisa su una panchina

La tragedia di Faisa su una panchina

Arezzo, 21 dicembre 2014 - Una ferita che dopo dieci anni non si è ancora rimarginata. Era il 23 dicembre 2004. A due passi dalle case riscaldate a poche ore dalla vigilia, Faisa Mohamed Hashi, una giovane montevarchina di origine somala, muore stroncata dal freddo, in una solitudine senza scampo. Un ricordo vivo nella mente di quanti si adoperano ogni giorno per dare una mano a poveri, sofferenti emarginati.  Così nel decimo anniversario dalla tragica scomparsa della donna, Montevarchi ricorda. Assessorato alle politiche sociali, Forum della pace, associazioni di volontariato e di giovani si riuniscono insieme per un evento dedicato a lei. Martedì 23 dicembre alle 17.30 con appuntamento in piazza Varchi di fronte al comune. Ascolto, musica, poesia e poi la fiaccolata, aperto dalle melodie somale proposte dai Groova Groova, percorrerà le strade della città, dal centro storico fino a Piazza della Repubblica, dove don Mauro Frasi porterà la sua testimonianza. E altri parleranno della ragazza triste che si è fatta male fino al punto da rinunciare alla vita: si alterneranno le voci di coloro che l’hanno incontrata e conosciuta, un pensiero per lei, un monito per i ragazzi di oggi a non sprecare la propria esistenza. Poi il saluto e il silenzio, avvolto nel suono nostalgico dei violini. «Il nome della donna - dice l'assessore Giovanni Rossi - è diventato adesso un progetto di sostegno alle donne straniere che approdano sul nostro territorio. Dodici insegnanti in congedo dal lavoro offrono la loro opera a donne dell’India, del Marocco, della Tunisia, del Punjab, della Guinea…. Perché nessuna di loro resti sola davanti alle difficoltà»