Esportazioni, boom dei macchinari: + 7,6% nel primo semestre 2014

Salvini: "Ci vengono richieste dai paesi in espansione economica, come quelli asiatici"

Giuseppe Salvini

Giuseppe Salvini

Arezzo, 21 ottobre 2014 - Succede in Italia, lo conferma anche Arezzo. Sono in crescita le esportazioni di macchinari di alta precisione. Magari, detta così, la notizia potrebbe non essere di quelle che fanno sussultare ma forse letta in numeri diventa più interessante, si parla di un aumento, sul territorio aretino, di 7,6 punti percentuali su base semestrale, per un volume di affari che risulta pari a 62 milioni di euro. Un dato di fondamentale importanza visto che la crisi dell'oro, dovuta lo ricordiamo alle tensioni internazionali e non a una cattiva congiuntura del mercato, hanno portato a un rallentamento complessivo delle esportazioni che su base semestrale, analizzato nell'inseme, fa registrare un calo di quasi l'11%, laddove nel primo trimestre 2014 l'export volava su ben altre cifre, il 20% e oltre.
 
A conferma del fatto che le aziende aretine, almeno quelle che lavoravano con l'estero, stavano godendo di un momento particolarmente favorevole, c'è un dato: al netto della componente oro, l'export complessivo nel primo semestre sarebbe in crescita del 9,9%. Questo perché ci sono alcuni settori che vanno particolarmente bene, come quello della moda e, appunto, quello dei macchinari, con aziende solo per fare un paio di nomi, come Saima e Ceia che tengono alto il nome di Arezzo nel mondo. Ma chi sono i maggiori compratori? A spiegarlo è Giuseppe Salvini, segretario generale della Camera di Commercio: “Si tratta di tutti quei paesi che adesso sono in forte espansione industriale, come quelli dell'area asiatica. La produzione industriale da quelle parti sta aumentando a dei ritmi molto alti perciò hanno bisogno di macchinari all'avanguardia che possano appunto supportare questa produzione”.
 
Dove cercare questi macchinari è presto detto, in Italia, puntando anche su Arezzo. Made in Italy, infatti, non vuol dire soltanto gioielli o alta moda ma anche meccanica di precisione. Guarda caso, praticamente tutti i settori in cui il brand “Italia” è apprezzato hanno almeno un rappresentante aretino di rilievo, come ad esempio Prada per la moda, a conferma da un lato della fortissima vocazione a esportare delle nostre imprese e dall'altro della capacità del nostro tessuto imprenditoriale di diversificare la produzione. Risultati lusinghieri, insomma. Anche se, inutile dirlo, con la ripresa dell'oro suonerebbe tutta un'altra musica.