Vendita Etruria, Ubi in vantaggio su Bper: ma è conto alla rovescia per la proroga

Tempi ridotti all'osso e sale la preoccupazione intorno ai prezzi ancora stracciati

Banca Etruria

Banca Etruria

Arezzo, 25 settembre 2016 - Meno cinque giorni alla scadenza dei tempi per la vendita di Banca Etruria e delle altre 4 good bank. Ma  come è possibile chiudere in cinque giorni? E lo dicono anche i tempi tecnici: le questioni sul tappeto sono ancora troppo complesse per risolverle in meno di una settimana. Da qui l'attesa della famosa proroga.

Intanto si registra un cambio della guardia in testa al gruppo: lo sprint è guidato da Ubi. Secondo le ultime indiscrezioni sarebbe la manifestazione di interesse della popolare bergamasca a convincere di più i venditori, in vantaggio, sia pure di poco, sui modenesi di Bper. Perché? Ubi si propone per tre delle quattro good bank (resterebbe fuori solo Cariferrara), mentre la popolare emiliana la sua offerta non vincolante l’ha presentata per un solo istituto, cioè Etruria.

Al presidente e ai suoi collaboratori (compreso Roberto Bertola, amministratore delegato di Bpel) resterà comunque vada un altro grattacapo: i prezzi (indicativamente Ubi potrebbe mettere sul piatto fra i 200 e i 400 milioni, Bper dai 50 agli 80 per la sola Etruria) sono lontanissimi dalle cifre (1,6-1,8 miliardi a seconda delle stime) con cui sono state ricapitalizzate le good bank. Sbilancio che aprirà un buco gigantesco nei conti del sistema creditizio nazionale.

L’oggi è fatto della proroga di cui c’è bisogno per concretizzare la cessione oltre il 30 settembre. Per questo si tratta freneticamente con Bruxelles e in particolare col commissario alla concorrenza Margarethe Vestager, la quale pare intenzionata a concedere solo quanto è strettamente necessario per arrivare fino in fondo.