Oro appannato: 200 licenziati in due mesi. Cgil: "Finita la cassa solo incognite"

Gli stop al lavoro quasi tutti nelle piccole aziende ma agli ammortizzatori sociali hanno ricorso tutte le grandi. Mugnai: "Consumi a picco e fattori di rischio"

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Arezzo, 11 gennaio 2016 - L'oro soffre. Arriva l'allarme della Cgil che registra con preoccupazione l’inizio di politiche di licenziamento da parte di alcune aziende, specie di piccole dimensioni. A parlare sono il segretario generale Alessandro Mugnai e il segretario della Fiom Alessandro Tracchi: «Da novembre a ora abbiamo già contato già circa 200 licenziamenti e la stragrande maggioranza nel settore orafo. Sono solo i dati a disposizione del nostro osservatorio, non escludiamo un fenomeno sia più ampio. Tutti su contratti di lavoro a tempo indeterminato».

E le grandi aziende? «Nel corso dell’anno hanno fatto ricorso alla cassa anche Unoaerre, Graziella, Itam, Art Linea. Finito il ricorso agli ammortizzatori sociali nessuno sa cosa accadrà. L'ultima pioggia di licenziamenti specie tra i piccoli ci fa temere».

Mugnai: «Purtroppo il nostro settore orafo si trova in una brutta situazione perché non sono ripartiti i consumi interni e dall’altro la situazione internazionale presenta ancora problemi geopolitici nelle zone di sbocco delle nostre aziende. Più l'effetto Trump e la riforma delle Camere di Commercio che potrebbe colpire duramente quella aretina e sarebbe un dramma, è un ente virtuoso e ha fatto tanto per il settore orafo».