Cantarelli, slitta a venerdì l'apertura delle buste: ma sale l'incubo dell'asta deserta

I gruppi finora interessati presenteranno un'offerta di acquisto vera e propria? E' il dubbio che angoscia centinaia di dipendenti e le loro famiglie

La protesta della Cantarelli

La protesta della Cantarelli

Arezzo, 20 marzo 2017 - Ancora nulla di fatto per la Canterelli. L'apertura delle buste con le offerte vincolanti d'acquisto è stata rinviata a venerdì 24 marzo. Bisognerà attendere ancora qualche giorno, quindi, per sapere il destino della storica azienda con sede in Valdichiana.  Tra le ipotesi, però, anche quella che l'asta sia andata deserta e che il rinvio al 24 si trasformi, anche indirettamente visto che comunque il commissario era realtmente impossibilitato ad essere presente ieri, in una sorta di ultima spiaggia.

Uno scenario che non trova al momento conferme ufficiali ma che fatalmente pesa come un macigno su centinaia di dipendenti e famiglie, in attesa da mesi della mossa risolutiva in grado di garantire un futuro all'azienda e insieme ai suoi lavoratori.

Due buste. È quanto doveva andare in scena ieri, giorno di scadenza dei termini per le offerte d’acquisto della Cantarelli.  A manifestare interesse erano state tre società aretine: Sartoria Toscana di Massimiliano Pasqui, Emiliano Rinaldi e Fin Tes dell’imprenditore aretino Sandro Fini.

Questi tre gruppi hanno avuto modo di accedere a tutti i numeri della Cantarelli, dalla produzione ai livelli di vendita, dalle condizioni contrattuali dei lavoratori al numero di capi invenduti. Il bando pubblico d’acquisto prevede fra le condizioni premianti l’offerta economica per l’acquisizione e il numero di lavoratori che saranno assunti, ma c’è anche la porta aperta al colpo di scena.

Un compratore dell’ultima ora ad esempio. Un’ipotesi remota. Ma secondo i «rumors» della vigilia solo due dei tre  stavano preparando l’offerta vincolante. In pole position Emiliano Rinaldi ma ci stava lavorando anche Massimiliano Pasqui di Sartoria Toscana, mentre Sandro Fini della Fin Tes pare abbia fatto marcia indietro.

L’unica certezza è che la «Nuova Cantarelli» potrà avere forse un terzo dei 240 dipendenti attuali e che per il prezzo di cessione non è esclusa la formula «Good bank», ovvero un euro e amici come prima.  Dopo l’apertura delle buste, il commissario Romagnoli fisserà un incontro con i sindacati per illustrare i risultati ufficiali del bando e il nome dell’acquirente con il quale poi si aprirà il confronto con i rappresentanti dei lavoratori.

Ma tutto dipende dal fatto che l'offerta di acquisto vera e propria, quella vincolante e determinante, venga presentata: ormai il tempo delle generiche manifestazioni di interesse è scaduto, ci vuole quello dei fatti. Appuntamento a venerdì.