Industriali, "j'accuse" sul ritardo delle grandi strade: i nuovi vertici

Associazione: si chiude l'era Fabianelli, inizia quella del senese Campinoti. Il patron di Zucchetti guida la delegazione aretina. Nella squadra la figlia di Squarcialupi

Andrea Fabianelli

Andrea Fabianelli

Arezzo, 15 novembre 2017 - Confindustria Toscana Sus ha cambiato pagina nell’assemblea generale di Siena. Nella parte privata, l’sssemblea ha eletto Paolo Campinoti nuovo presidente della Confindustria Toscana Sud. Campinoti, noto imprenditore della Valdelsa senese, è CEO del gruppo Pramac e succede ad Andrea Fabianelli, che ha guidato l’associazione dalla sua nascita nel 2014. Si chiude così il triennio dell'imprenditore aretino, il primo a guidare l'associazione da quando ha sposato la linea dell'area vasta.

Insieme a Campinoti sono stati eletti inoltre i Presidenti delle Delegazioni di Grosseto e Arezzo. Per Arezzo è Fabrizio Bernini, fondatore e presidente di Zucchetti Centro Sistemi di Terranuova, una delle aziende strategiche della provijncia

La squadra completa che da oggi affiancherà Campinoti, Bernini e Pacini è formata da Francesco Fumagalli, Andrea Tanzini, Dario Bonauguri, Maria Cristina Squarcialupi (figlia del patron della Chimet e di UnoAerre), Fabrizio Landi, Caterina Moni e Marco Busini.

In apertura dei lavori Luca Paolazzi, direttore del centro studi di confindustria, ha presentato uno studio sulla competitività e l’attrattività dei territori nel contesto europeo commissionato dall’Associazione, evidenziando i punti di forza e di debolezza delle province e della Regione rispetto alle regioni del centro e del nord Europa.

Durante il dibattito è emersa la volontà da parte degli attori economici di porre al centro dell’attenzione regionale il gap che la Toscana del Sud sconta rispetto alla cosiddetta “Toscana metropolitana” in termini di infrastrutture ed opportunità di crescita per le imprese locali, nonché il gap della Toscana e delle altre regioni italiane rispetto alle aree più dinamiche d’Europa.

Ha concluso i lavori il Presidente di Confindustria Vincenzo Boccia, che ha raccolto l’appello degli industriali della Toscana del Sud per un’azione incisiva verso i decisori politici ed il Governo, affinché la prossima manovra economica, e più in generale l’azione dell’attuale Governo e di quello che scaturirà dopo le elezioni di aprile, sia orientata a sostenere la fase di rilancio della nostra economia, con particolare riferimento alla necessità di proseguire le politiche di sostegno all’innovazione e sviluppo delle nostre imprese.

“La forza delle imprese risiede nella nostra unità associativa” ha commentato Paolo Campinoti al termine dell’Assemblea “solamente con la coesione potremo portare avanti le nostre istanze di imprenditori ed essere messi in condizioni di competere “ad armi pari” rispetto ai nostri concorrenti esteri. In questo senso durante la mia presidenza come Confindustria vogliamo avviare un dialogo ed una collaborazione con le altre associazioni di categoria, in modo da ottenere, tutti insieme, risposte, soprattutto dalla pubblica amministrazione, necessarie a superare il gap che ancora divide la toscana del sud dalla Toscana metropolitana e tutta la regione dai territori europei più dinamici”.

“È con grande onore e soddisfazione che mi accingo a questa nuova esperienza associativa” il commento di Fabrizio Bernini al termine dell’Assemblea “Le imprese del nostro territorio devono avere tutte le opportunità per agganciare la timida ripresa in atto, e per far questo dobbiamo tutti insieme accompagnare il processo di innovazione dettato dalla nuova rivoluzione industriale 4.0. È un compito che deve vedere protagoniste le singole aziende, ma che ha bisogno di un contesto di riferimento favorevole. Per questo è necessario superare i gap non solo delle infrastrutture viarie ma anche di quelle telematiche. Gli imprenditori aretini hanno dimostrato grande dinamicità. Arezzo è la prima provincia toscana per valore aggiunto manifatturiero, la seconda per valore dell’export: abbiamo bisogno di un contesto territoriale che sostenga concretamente la nostra dinamicità