Gold Italy, tutto ok meno gli affari: mercato fiacco, troppe Fiere

E' calato il sipario sul secondo evento orafo del 2017: delusione sugli effettivi ordini ricevuti ma migliaia di presenze e ricaduta su tutta la città

Gold Italy 2017

Gold Italy 2017

Arezzo, 24 ottobre 2017 - Affascina ma non strega. Pochi guizzi anche nella giornata di chiusura di Gold Italy, dopp un'edizione che non ha lasciato il segno per particolari picchi. Lo dicono gli espositori, lo dicono anche gli organizzatori pur rimarcando la riuscita complessiva di una manifestazione di grande pregio e allestimento. Non viene meno la fiducia perché comunque il 2017 si chiuderà in modo positivo rispetto all’anno nero 2016.

Buone le presenze, sui livelli della scorsa edizione, in grande crescita, meno buoni gli affari nonostante tra gli stand si siano affacciati buyers provenienti da ogni angolo del mondo. La Fiera ha scontato da una parte il grande affollamento degli eventi orafi e lo scarso entusiasmo dei compratori arabi. Si sa, era Dubai l’hub del Medioriente, e si sa pure che da quelle parti calano gli ordinativi, dicen Andrea Boldi «là vendevamo a quintali e oggi vendiamo a chili».

Solo parzialmente compensano i segni positivi che pure arrivano da altri mercati: Stati Uniti, Hong Kong, India ed Estremo Oriente. Ma non basta per chiamarsi fuori dalla crisi che dal 2008 a oggi si è abbattuta sul comparto.

I punti fermi? Migliaia di visitatori, considerando che già la domenica sera eravamo a quota cinquemila. E l'indotto che segna un'occasione di lavoro unica per tutta la città, dai bar ai ristoranti agli alberghi al settore commerciale.

E alla vigilia una boccata d'ossigeno. L’associazione dei dettaglianti orafi di Confcommercio apre uno spiraglio ai margini di Gold Italy. Una previsione incoraggiante: a Natale le vendite di gioielli nei negozi aumenteranno forte. E’ un sondaggio interno basato sugli ordinativi giunti finora. Basta a rianimare gli stand nei quali fino a quel momento c'era un’attesa tendente al pessimismo.