Etruria, fusione in Ubi entro l'anno: i crediti deteriorati venduti al30%, ecco perché

La valutazione nettamente più alta che nella prima fase: più alti i margini di recupero. Il nodo del personale dell'istituto

Viktor Massiah

Viktor Massiah

Arezzo, 1° febbraio 2017 - Tempi stretti per il passaggio delle banche. Victor Massiah vuol portare Etruria dentro Ubi entro fine anno e con una vera fusione, dalla quale sorgerà una banca unica: l’attuale Ubi più i tre istituti che confluiranno in un solo organismo. L’obiettivo di Massiah, secondo Italia Oggi, sarebbe di portare la fusione già all’assemblea dei soci che in primavera dovrà deliberare sull’aumento di capitale da 400 milioni richiesto da Bce.

Ma il gigante del credito non vuole perdere tempo: l’offerta prevede l’integrazione dei modelli informativi interni del gruppo entro gennaio e per allora Ubi vuole essere una banca unica, personale compreso. Italia Oggi parla di indiscrezioni per le quali ci sarebbero un migliaio di esuberi. La prima fase di contrattazione già prima delle fusioni.

Cosa resterà ad Arezzo del vecchio centro direzionale: una direzione regionale o interregionale, come chiede la politica locale e anche il governatore Enrico Rossi? Pure un polo orafo che raccolga la tradizione di Etruria, principale banca del settore insieme a Popolare Vicenza? Tutto è ancora nebulosoe.

Intanto è stato perfezionato, come La Nazione aveva anticipato, l’accordo fra Good Bank e fondo Atlante 2 per la cessione di 2,2 miliardi di crediti deteriorati. Atlante ha investito nell’operazione 550 milioni al netto di 200 di finanziamento. Dunque il fondo pubblico ha pagato gli Npl a circa il 30% del loro valore nominale. Una cifra nettamente superiore a quella con la quale Banca d’Italia aveva disposto il trasferimento nella Bad Bank Rev dei crediti deteriorati accumulati fino al 22 novembre 2015.

Allora furono ceduti al 17,5, il che innescò una crisi creditizia, con i titoli bancari a picco in Borsa. Cosa è successo nel frattempo? Fonti vicine a Banca Etruria spiegano che stavolta si tratta di deteriorati di migliore qualità. Molti, dalla metà ai due terzi, almeno per Bpel, sono ancora allo stato di incaglio, non transitati a sofferenze. Il che ne rende più agevoli le speranze di recupero.