"E questo è solo l'inizio": Oro Arezzo, l'uomo nuovo è il presidente di Ieg

Lorenzoi Cagnoni guida la prima mostra dopo l'accordo: prospettivce, dimensioni del Palaffari, altri settori di intervento, gli accordi col territorio

Lorenzo Cagnoni

Lorenzo Cagnoni

Arezzo, 8 maggio 2017 - E’ lui l'uomo nuovo di Oro Arezzo. Quello che appena un anno fa era un lontano competitor e che adesso è il padrone di casa al Palaffari: Lorenzo Cagnoni, presidente di Italian Exhibition Group, il gigante fieristico di Rimini cui è passata l’organizzazione delle fiere orafe aretine.

Presidente, Rimini non è dietro l’angolo ma lei naturalmente è in prima fila... “Non mancherei mai. Verrei meno alla mia funzione di presidente. Ci sarò insieme col mio vice, MatteoMarzotto e col direttore generale”.

Sono passati due mesi e mezzo da quando avete firmato l’accordo che vi cede l’organizzazione delle fiere. Un bilancio “Si è rinforzata l’idea che fosse il business giusto. L’ottimismo iniziale è cresciuto, perchè questo è stato un affare strategico. Finalmente avremo una regia unica nel settore delle fiere orafe e i primi risultati si vedono adesso: 7.700 metri quadrati di esposizione, abbiamo riempito l’intero quartiere fieristico. Non so se qualcuno sia rimasto fuori ma credo proprio di sì. Succede con un pienone così”.

Vuol dire, come aveva ipotizzato lei nella prima intervista a La Nazione, che il Palaffari non solo non è sovradimensionato ma andrebbe ampliato? “E’ una domanda prematura. Vedremo come si svolgono queste giornate di fiera. Solo sul campo potremo capire quali sono le dimensioni giuste. Intanto abbiamo posto le basi per rapporto col territorio e sviluppo dell’attività”.

Ecco, sviluppo dell’attività. Solo nel settore orafo o anche in altri campi? “Naturalmente l’oro resta il nostro primo business ma lo avevamo detto che ci sarebbero state anche altre attività, ad esempio a livello congressuale, col turismo convegnistico”.

Lei non sembra affatto pentito delle scelte fatte... “Pentimento? Tornassi indietro sarei ancora più determinato”. Senta, quando vi siete visti col governatore Rossi, prima di firmare il patto, decideste l’apertura di un tavolo per rafforzare la collaborazione. E’ già al lavoro? “Lo sarà nelle prossime settimane, subito dopo la conclusione di Oro Arezzo. Da parte nostra confermiamo l’intenzione di andare all’acquisizione definitiva delle fiere aretine e di un rafforzamento della collaborazione con Arezzo Fiere che si esprimerà anche in una partecipazione azionaria. Vedremo di quali dimensioni”.

Intanto avete cominciato a tessere dei rapporti sul territorio? “Certo, ci siamo sentiti con la Camera di Commercio e anche col Comune. Quello che si va delineando è un fatto inedito: un quartiere fieristico che delega a un altro quartiere fieristico l’organizzazione di un evento. Ci saranno collaborazione, coordinamento e spero anche fusione. E’ un progetto industriale da veri professionisti”.

Adesso avete sostanzialmente il monopolio delle fiere orafe nazionali. A Vicenza, Arezzo e qualcosa anche all’estero. Avete pensato a un ruolo specifico per le manifestazioni aretine? “Qualche idea l’abbiamo già, ma non sarebbe delicato parlarne prima di aver avuto un confronto con i colleghi di Arezzo Fiere.Ma ci sarà una cabina di regia unica per le manifestazioni nazionali. Ce la chiede per primo il governo”.

di Salvatore Mannino