Bpel, la rabbia torna in piazza: "Unici azzerati, vogliamo le stesse tutele degli altri"

Mercoledì la protesta delle vittime del "Salvabanche" che tornano all'attacco di fronte al salvataggio degli altri istituti e risparmiatori

La protesta dei risparmiatori

Manifestazione Risparmiatori Banca Etruria Arezzo 14/04/2016

Arezzo, 21 gennaio 2017 - Torna in piazza l'associazione «Vittime del Salvabanche» per protestare contro «l'inerzia dello Stato nei confronti della crisi dei quattro istituti (Banca Etruria, Banca Marche, CariChieti, CariFerrara) che potevano essere salvati evitando procedure estremamente penalizzanti per i risparmiatori». Secondo l'associazione, che si dà appuntamento per mercoledì a Roma alle 10.30, le quattro banche «sono stati discriminati rispetto ad altri istituti per i quali lo Stato si è tempestivamente attivato per evitare l'accentuarsi della crisi».

L'Associazione «Vittime del Salvabanche» chiede quindi l'impegno tempestivo del Governo e di tutti gli esponenti politici affinché si estenda ai risparmiatori azzerati delle 4 banche esclusi dai rimborsi, «la medesima tutela riservata agli investitori del Montepaschi Siena con il decreto »Salva Risparmio. Si è infatti generata una disparità inaccettabile di trattamento e di tutela per i risparmiatori coinvolti«.

«Banca Tercas è stata salvata con l'aiuto del Fitd, Atlante andrà incontro alle Banche Venete, lo Stato lo farà per Mps e noi continuiamo ad essere gli unici azzerati della storia del risparmio italiano» attacca l'Associazione delle Vittime del Salvabanche.

«Mentre in questi giorni il Governo attuale ha deliberato l'intervento pubblico in Montepaschi garantendo così la massima tutela possibile a tutti gli investitori - afferma l'associazione delle Vittime del Salvabanche -, per CariChieti, CariFerrara, Banca Marce e Banca Etruria, il Governo Renzi ha scelto di non intervenire tempestivamente, permettendo così che la situazione patrimoniale degenerasse fino alla risoluzione ed il conseguente azzeramento di 130.000 risparmiatori».

Risparmiatori che gridano giustizia, «amareggiati ancora di più dal fatto, che alla luce della soluzione trovata per il Monte dei Paschi di Siena, apprendono che la scelta del loro azzeramento non dipenda da vincoli UE come era stato sempre riferito, ma univocamente ad una scelta politica del precedente Governo».