Fiere, Rossi lunedì incontra i vertici Ieg: "La Regione poi deciderà se votare sì"

Il tema è quello della cessione di Oro Arezzo e Gold Italy al gigante Ieg nato dalla fusione delle Fiere di Rimini e Vicenza

Gold/Italy

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Arezzo, 27 gennaio 2017 - “Entro il 7 febbraio ci sarà un incontro. Per Arezzo Fiere ho delle proposte, le presenterò in quella sede. Dopodiché vi diremo cosa voteremo”. In margine al convegno Pd sul futuro di Banca Etruria nelle mani di Ubi, il governatore Enrico Rossi ribadisce la linea d'attesa della Regione, perplessa sul contratto che il presidente di Arezzo Fiere Andrea Boldi ha predisposto con il colosso fieristico nato dalla fusione fra Rimini e Vicenza. Il tema è appunto quella della cessione delle fiere dell’oro (OroArezzo e Gold Italy), che potrebbero essere date in gestione con contratto di 4 anni alla nuova società, con un accordo che garantirebbe ad Arezzo Fiere circa 1,2 milioni l'anno.

“Siamo gli azionisti di riferimento, deteniamo il 41 per cento delle quote di Arezzo Fiere – prosegue Rossi – e negli anni, ricapitalizzando più volte abbiamo investito in questa realtà oltre 35 milioni di euro. Siamo convinti che vada tutelata, valorizzata e sostenuta. Ne abbiamo tutti i titoli: anche perché Arezzo è il distretto dell’oreficeria più importante d’Italia e il suo valore riconosciuto a livello mondiale”.

Il dubbio che la Regione non ha mai nascosto è quello sul futuro delle fiere aretine, che si vorrebbe garantito anche oltre il 2012, data di scadenza dell'attuale contratto, con garanzie più stringenti rispetto a quelle previste nel contratto, in base al quale Ieg potrebbe esercitare il diritto di opzione anche sulle edizioni successive di Oro Arezzo e Gold Italy. Ieg si impegna nell'accordo a non organizzare manifestazioni in concorrenza, ma chi garantisce che non rinunci a gestire gli attuali eventi aretini? Questa la perplessità del partito dei dubbiosi, in cui la Regione rientra a pieno titolo.

Rossi chiede anche che Rimini porti più turismo congressuale nella struttura del Palaffari, quindi più convegni e più manifestazioni. Il tutto nell'ambito di un accordo più esteso di quello attualmente in discussione.