Alcol, appello dei commercianti: "Orari migliori per enoteche e asporto"

Confronto all'Ascom. Ma insieme anche l'impegno a iniziative contro gli abusi di liquori e per il "divertimento sano". Lapini: "I divieti non bastano, ci vuole altro"

Bruno De Rosa della pizzeria Montegrigna by Tric e Trac (StudioSally)

Bruno De Rosa della pizzeria Montegrigna by Tric e Trac (StudioSally)

Arezzo, 22 settembre 2017 - Alcol punto e a capo. Ieri il confronto nella sede di Confcommercio, alla  presenza della presidenteAnna Lapini, della vicedirettrice aretina Catiuscia Fei,  dell’assessore alle politiche sociali Lucia Tanti e del direttore del Sert Marco Becattini.

Dalla categoria, ormai allineata alle nuove regole sulla vendita e la somministrazione di alcol, arriva la proposta di inaugurare, in collaborazione con il Comune, la Asl, le forze dell’ordine e altri soggetti, una stagione di iniziative per sensibilizzare ai pericoli dello “sballo” ed educare al consumo consapevole e responsabile di alcol. Primo appuntamento al Mercato Internazionale di ottobre con gli operatori del Sert.

Gli imprenditori chiedono inoltre al Comune di vincolare l’apertura di nuovi locali al rispetto di una serie di requisiti che salvaguardino la qualità dell’offerta al pubblico e il legame con la territorialità, per tutelare immagine del settore e della città. “Perché reprimere non basta, serve essere propositivi”, ribadisce la presidente Lapini. Infine, chiedono di iniziare subito un percorso di confronto che porti ad una ristesura del testo della prossima ordinanza, ampliando l’orario della vendita per asporto, ora troppo restrittivo.

Una campagna a favore del divertimento sano, per sensibilizzare consumatori e opinione pubblica ai pericoli dello “sballo” ed educare tutti, i giovani in particolare, al consumo consapevole e responsabile di alcol. Un progetto che ha già un titolo (“Divertimento amico”) e il pieno sostegno di Comune e Sert – Asl.

È questa la proposta che parte dai pubblici esercizi aretini. Tema dell’incontro, l’ordinanza dell’amministrazione comunale che disciplina vendita e somministrazione di alcol. A corollario, una discussione più ampia sul contributo fattivo che i pubblici esercizi possono dare alla città nella costruzione di un’accoglienza efficiente, decorosa e di qualità, per evitare il rischio di degrado e desertificazione del centro storico.

“La categoria è pronta a mobilitarsi per migliorare la qualità del divertimento in città, insieme a Comune, Asl, forze dell’ordine e altri soggetti interessati”, sottolinea la presidente di Confcommercio Toscana Anna Lapini, “la collaborazione con la Asl inizierà già da ottobre, nei tre giorni del Mercato Internazionale: gli operatori del Sert avranno infatti uno spazio dedicato per parlare di guida sicura, pericoli dell’abuso di alcol e altri temi, sempre in maniera immediata. Ma vogliamo mettere presto in calendario altre iniziative del genere, coinvolgendo il mondo istituzionale, le associazioni, magari anche le scuole. Quella contro lo sballo è sempre stata una battaglia molto sentita dalla nostra associazione di categoria, che vuole puntare all’eccellenza nei servizi offerti”.

A riguardo dell’attuale ordinanza sugli alcolici, “gli imprenditori hanno apprezzato i risultati ottenuti in merito all’ampliamento dell’orario di somministrazione fino alle 2 di notte, anziché all’una come stabilito dalla precedente ordinanza”, spiega la vicedirettrice Catiuscia Fei, “restano però ancora fortemente penalizzate le enoteche e i locali che vendono cibo “take away”, ai quali il divieto di vendere bevande alcoliche da asporto a partire dalle 21 porta via una parte interessante dell’incasso. Senza parlare dei disagi per i consumatori: niente più acquisti last minute di bottiglie di vino per presentarsi a cena dagli amici, né accoppiata “pizza e birra” da consumare in casa davanti alla tv”.

“È emersa quindi la richiesta di avviare subito con l’amministrazione comunale un percorso di confronto da cui possano scaturire congrue modifiche al testo attuale. Modifiche che poi la nuova ordinanza, che sarà emanata dopo il 17 ottobre, dovrebbe tenere in considerazione”, prosegue la Fei.

“Il punto fondamentale, però, è che la repressione non serve a stroncare fenomeni come l’abuso di alcol, se non è accompagnata da iniziative propositive più ampie. Ed è in questo che i nostri pubblici esercizi possono intervenire”, ribadisce la presidente di Confcommercio Toscana Anna Lapini, “al proposito sarebbe utile preservare il livello qualitativo del loro servizio con una disciplina delle nuove aperture che le vincoli al rispetto di determinati requisiti, magari crescenti a seconda dell’area in cui si vuole aprire il locale. Dobbiamo puntare all’eccellenza: la liberalizzazione negli ultimi anni ha buttato sul mercato troppi imprenditori improvvisati, occorre fare un passo indietro pur nel pieno rispetto della libertà d’impresa. Ne gioverebbero l’immagine della categoria, che non può incrinarsi per il comportamento sbagliato di pochi, e quella complessiva della città anche dal punto di vista turistico”.