Arezzo, 31 marzo 2012 - Hanno preferito non fare un passo in avanti e fermarsi sull'orlo della finalissima per la UnoAerre. E ora gli americani di Richline, per voce di Dennis Ulrich, CEO Richline Group, e di Fedora Artuso, amministratore unico della Richline Intl

"Siamo stati e sempre saremmo interessati ad investire per ricostruire di nuovo 1AR come un marchio e un nome di gioielleria di primo piano a livello mondiale e , sappiamo che avremmo potuto fare il lavoro migliore per l'azienda, i dipendenti e la comunità di Arezzo.

Abbiamo senza dubbio la forza finanziaria necessaria e la conoscenza di mercati, prodotto, distribuzione e produzione. Come e’ sempre stato dichiarato, anche se abbiamo avuto collaborazione da parte dei liquidatori, la mancanza della due-diligence nel suo piu’ vero significato, non ci ha permesso di capire bene il business, e anche e soprattutto di incontrare i managers e i dipendenti dell’azienda negandoci quindi la possibilita’ di condividere con loro le nostre idee e visioni future, e non permettendo a loro di conoscerci.
 
Essendo convinti che le persone sono la chiave del successo di ogni impresa, e non avendo avuto la possibilità’ di conoscerli insieme alla generale mancanza di informazioni importanti , abbiamo deciso di non fare un'offerta. Ci auguriamo quindi che tutti i dipendenti, anche quelli mandati a casa in cassa integrazione, siano in grado di tornare a lavorare e avere un lavoro a lungo nel futuro, come ha promesso  Sergio Squarcialupi.

Allo stesso modo ci auguriamo anche che le forze politiche locali insieme alla comunità , faranno in modo che le promesse fatte saranno mantenute per il bene dei lavoratori e delle loro famiglie. Vogliamo sempre il meglio per l'azienda ed i suoi dipendenti e continuiamo e continueremo ad avere il massimo rispetto per 1AR.