Il Settore orafo-argentiero-gioielliero italiano rappresenta uno dei piu' importanti pilastri del Made in Italy. Il comparto detiene, stando ai dati diffusi Federorafi-Confindustria in collaborazione con la Camera di Commercio di Arezzo, il sesto saldo commerciale attivo con l'estero. Come saldo attivo e' al primo posto tra quelli del comparto moda ed accessori. Le esportazioni rappresentano i 2/3 della produzione. Dall'inizio degli anni Duemila il settore e' entrato in una fase di grande sofferenza che ne ha compromesso la leadership mondiale e parallelamente sono aumentate le quote di mercato dei principali competitor, come India, Cina, Thailandia, Turchia. La crisi finanziaria globale del 2010 ha aumentato le difficolta' del comparto, che inevitabilmente coinvolgono i principali distretti italiani: Arezzo, Firenze, Milano, Macerata, Napoli/Caserta, Padova, Palermo, Roma, Treviso, Valenza e Vicenza. L'oreficeria ha chiuso l'anno con una flessione produttiva del 4,9%. Decisamente negativi sono stati gli ordini dal mercato nazionale (-8%) mentre sostanzialmente stabili quelli dall'estero (+0,2%) rispetto al 2009. Ad aprile 2011 il settore orafo aretino ha presentato una flessione del 3,7% nel dato delle imprese attive rispetto alla situazione del corrispondente mese del 2010, un calo che fa parte di un complessivo processo di contrazione del settore che interessa l'intero comparto nazionale: Vicenza arretra infatti del 4,6% ed Alessandria del 2,0%, con la media nazionale che si attesta a -2,5%. Arezzo resta comunque, in termini numerici, il principale polo nazionale con 1.271 imprese attive. Principali Paesi di destinazione dell'export orafo italiano sono gli Emirati Arabi Uniti (circa un terzo del totale dei flussi), Francia e Stati Uniti. Molto dinamici risultano nell'ultimo anno i mercati della Svizzera (+68,9%), della Turchia (+62%), della Francia (+57%), di Hong Kong (+44,8%) e della Cina (+42,3%). Pur presentando un valore ancora modesto (poco piu' di 15 milioni di euro), il Brasile presenta pero' nel 2010 una crescita vertiginosa (+182,7%).