Arezzo, 25 dicembre 2010 - Diversamente da quanto rilevato a livello regionale, la provincia di Arezzo accelera il recupero produttivo sul 2009: lo comunica la consueta indagine sul comparto manifatturiero condotta da Confindustria Arezzo e Camera di Commercio di Arezzo.

L’indicatore della produzione dopo il +4,8% dei primi tre mesi dell’anno e il +3,6% del secondo trimestre si attesta adesso a +6,3% superando il dato regionale fermo a +3,5%. In un contesto generale di diffuso rallentamento, quello di Arezzo è indubbiamente un risultato positivo anche se il recupero dei livelli pre-crisi resta ancora lontano.


Indici più che positivi anche nel fatturato, che raggiunge l' +8,7% confermando una ripresa che risulta trainata dall’export, con gli ordinativi esteri a +12,3% e quelli interni fermi a +2,9%. Resta tuttavia negativo il quadro occupazionale che dopo un lieve miglioramento rispetto ai primi mesi dell’anno, nel terzo trimestre 2010 flette del 2,8%.

A livello territoriale Arezzo si distingue per la miglior performance provinciale (dopo Livorno) confermando un percorso di ripresa in continuo miglioramento dall’inizio dell’anno. Positivi anche i risultati di Firenze e Lucca mentre le altre realtà rallentano rispetto ai primi mesi dell’anno.

A livello settoriale in questo trimestre a differenza di quanto rilevato nei mesi precedenti tutti i comparti sembrano aver agganciato la ripresa. L’unico dato negativo riguarda la gioielleria e bigiotteria che infatti continua a flettere, in termini produttivi, del 6,8% evidenziando anche significative difficoltà dal lato della domanda. In recupero invece il sistema moda con un +13,2% del pelli e cuoio, un +4,6% delle calzature e un +2,6% del tessile e abbigliamento e il comparto della chimica allargata.

A livello dimensionale anche ad Arezzo come in Toscana sono le grandi unità produttive (oltre 250 addetti) ad evidenziare lo slancio maggiore. Nel terzo trimestre 2010 la produzione in queste imprese risulta cresciuta del 21,8% contestualmente. Positivi però anche i risultati per le medie imprese (50-249 addetti) che rispetto al 2009 salgono dell’8,8% in termini produttivi. Ancora incerto il quadro delle piccole (10-49 addetti) che dopo il -2,9% del secondo trimestre dell’anno si stabilizzano adesso a +0,5% .

Vola l’export dei prodotti aretini nel III trimestre 2010, i dati della provincia continuano ad essere superiori su quelli regionali e nazionali, soprattutto per quanto riguarda i metalli preziosi e l’oreficeria che infatti si attestano rispettivamente a +60,3% e a +22%.

Il presidente di Confindustria Arezzo Giovanni Inghirami sottolinea la necessità di accelerare il passo della ripresa. “Il recupero c’è e ad Arezzo è anche superiore al contesto regionale e nazionale ma riconquistare i livelli persi con la crisi non è cosa semplice. La ripresa continua ad essere trainata dalla domanda estera e la crescita delle esportazioni ne da conferma. Ma il nostro tessuto produttivo è costituito per lo più da piccole imprese legate al mercato interno che quindi faticano a sollevarsi e mantengono i livelli produttivi su valori assolutamente mediocri. Tutto questo incide negativamente sul mercato del lavoro che resta negativo e contribuisce a frenare i consumi interni”.


Il terzo rilevamento trimestrale evidenzia – sottolinea Giovanni Tricca, Presidente dell’Ente camerale, - alcuni importanti segnali di ripresa del tessuto produttivo aretino anche se permangono ancora molti elementi di criticità, ad iniziare dall’occupazione, e le tensioni finanziarie che stanno interessando l’Europa possono nascondere insidie per l’economia reale. Come Ente camerale siamo impegnati in questa complessa fase economica, da un lato, a rafforzare il processo di semplificazione ed informatizzazione, degli adempimenti burocratici delle imprese, dall’altro a sostenere le nostre aziende nei loro percorsi di internazionalizzazione, nella consapevolezza che l’accesso al mercato globale costituisca oggi l’unica strada in grado di dare prospettive positive.”