Il saluto di Jovanotti ai fans
Arezzo, 24 aprile 2015 - Ha aspettato qualche giorno. Giorni nei quali il suo profilo twitter, uno dei più movimentati nel mondo frastagliato dei social, era rimasto stranamente fermo, inchiodato alla data della morte del padre, anzi di qualche ora prima. Con quel video della canzone "Immortali" come sorta di faro nel dolore.
Ma ora Jovanotti ha rotto il silenzio. Un messaggio breve, asciutto: un ringraziamento ai fans. E alle migliaia e migliaia di messaggi che lo hanno tempestati per ore e per giorni e che ancora continuano, incessanti.
"Il papà di Umberto, Lorenzo,Bernardo e Anna era una “Montagna”e aveva un sorriso disarmante. Grande Mariooooo!". Fiorello aveva dato voce al dolore di tutti. Un dolore via social, di quelli che scandiscono la nostra epoca. Mario Cherubini, il babbo di Jovanotti, muore alla Fratta e in poche ore migliaia di messaggi si cominciano a stampare sui profili twitter, sulla pagine Facebook.
Jovanotti era in volo da New York per tornare a Cortona: e intanto i suoi amici si mobilitano. Fiorello lancia il suo grido affettuoso, sorta di pacca sulle spalle che scavalca l'oceano. E con quel pizzico di sensibilità del personaggio mette in testa ai figli di Mario proprio Umberto, morto qualche anno fa in un incidente aereo nella zona di Latina.
Mario Cherubini si è spento nelle ultime ore, noto non solo come padre del cantante ma a Cortona un personaggio, stimato e benvoliuto dalla gente. Aveva 80 anni e la morte lo ha colto all'ospedale della Fratta, dov'era ricoverato. Avrebbe dovuto subire, per quello che si sa, un intervento alle gambe ma la morte è arrivata prima della sala chirurgica.
"Ero davvero legato a Mario Cherubini e stasera aRoxyBar mostrerò un video a Cuba nel 1996 dove lui e Viola erano orgogliosi di Lorenzo": parola di Red Ronnie, un altro amico fraterno di Jovanotti, al suo fianco anche il giorno del matrimonio, davanti ad un emozionato Mario Cherubini.
Sul sito facebook del cantante l'ultimo video, "Immortali". Postato durante la notte, quindi prima della morte del padre: una sorta di saluto nelle ore finali del babbo? Chissà. Certo in dodicimila lo hanno interpretato così, cogliendo il segnale per stringersi al loro beniamino o amico.
Mario Cherubini era per la gente il sorriso accogliente che spuntava dalla vetrina del suo negozio di antiquariato, in piazza della Repubblica. Non lo aveva perso neanche quando i ladri gli avevano rubato cinque preziose icone antiche, il giorno della chiusura della Mostra del Mobile Antico. E aveva ragione: perché i carabinieri gli avrebbero recuperato quei tesori. "I ladri - commentò allora all'inizio del 2000 - sono stati ingenui, le avevo marchiate tutte".
Il suo più grande dolore nel corso degli anni la scomparsa del figlio Umberto, istruttore di volo e morto in un incidente aereo nella zona di Latina. Una delle sue più grandi gioie forse la notte del Mix, il concerto di Lorenzo nella sua Cortona. Per la festa in sè. Ma anche perché quella sera Lorenzo aveva finalmente cantato quella canzone dedicata a lui, "Mario", raramente eseguita in pubblico. Un omaggio, una carezza profonda per chi intanto ha perso la moglie, l'altro grande dolore della sua vita.