Droga & C., la mappa della città del disagio: entrano lo Scientifico ma anche San Giusto, ritorna piazza Sant'Agostino

Gli spacciatori agivano anche nei parchi, dal Pionta al Giotto, ma solo in certi orari. E c'è l'eterna questione dei giardini del Porcinai

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Arezzo, 31 ottobre 2014 - È COSTANTEMENTE in ristampa la mappa dei luoghi del degrado sociale e della microcriminalità aretina. Si allarga infatti ogni giorno la lista delle zone a rischio. Tra conferme, vecchie conoscenze delle forze dell’ordine e piazze new entry. Esempio ne è il maxi-giro di droga nella città dei giovani, bloccato ieri all’alba dalla retata dei carabinieri che ha portato al fermo di 5 magrebini, due latitanti. Un centinaio di studenti e minori sono stati segnalati come assuntori. Ma la sorpresa in questo caso arriva dalle zone dei controlli. Sì perchè accanto ai parchi da tempo tenuti d’occhio dalle forze dell’ordine come il Pionta, ci sono anche una serie di nuove entrate. I controlli dei Carabinieri infatti hanno riguardato anche il parco Giotto, la zona di San Giusto con i suoi locali super frequentati dai giovani tutto l’anno, e poi quella del liceo scientifico Redi di via Leone Leoni. Non solo. Nelle zone calde adesso rientra anche piazza Sant’Agostino.

QUELLA piazza in pieno centro che dopo il restyling degli ultimi anni, sembrava essersi votata a luogo a misura di giovani e famiglie, con il ricordo ormai sbiadito del degrado in cui aveva versato negli anni bui. Tutto da rifare o quasi. Sì perchè adesso anche a Sant’Agostino è tornato lo spaccio. Lo stesso che insieme a svariati episodi di microcriminalità continua ad affliggere intere zone cittadine. Dal parco del Pionta alla multietnica Saione, passando per la galleria di Campo di Marte e piazza Guido Monaco dove ogni giorno si danno appuntamento decine e decine di sbandati. Fino ai giardini del Porcinai ai Bastioni dove il popolo del bivacco non va mai in vacanza. Passando perfino per un quartiere considerato “bene” come il Giotto.

E’ varia e si allarga ogni la mappa dei luoghi del degrado cittadino. E di quello sociale. Ogni giorno c’è chi sosta in strada e che spesso contribuisce a fornire un’immagine pessima di alcuni luoghi di passaggio del centro e non solo. E’ il caso del biglietto da visita della città, la zona della stazione che è spesso il primo punto di vista su Arezzo per chi arriva da fuori.

AFFACCIANDOSI dalla stazione ci sono i Giardini di via Spinello e via Guido Monaco. Due strade teatro spesso di liti tra ubriachi. Sia per quanto riguarda chi sosta fuori dal supermercato Santaprisca e poi abbandona cartoni di vino e bottiglie e chi usa le panchine dei giardini come stallo quotidiano e i bidoni come bagno a cielo aperto.

Non va meglio nella centralissima piazza Guido Monaco, un melting pot di culture e lingue diverse e una calamita per sbandati che non sanno come sbarcare la giornata, spesso trascorsa in compagnia di lattine di birra e cartoni di vino venduti a buon mercato dai phon center di cui la zona è piana. E visto che con l’alcol gli animi si scaldano, spesso nei dintorni si accedono liti furibonde. Non si salvano neanche i quartieri un tempo considerati privilegiati come il Giotto.

Angela Baldi