"Truffa totale, rimborso parziale": risparmiatori, il corteo del primo maggio

La manifestazione si incrocia con quelle della giornata del lavoro. La Federconsumatori non nega passi in avanti ma al tempo stesso è in pressing: le altre associazioni sul piede di guerra. "Ecco perché non basta": il comitato all'attacco; Dall'Europa il sì allo slittamento della vendita di Bpel

La manifestazione di protesta

La manifestazione di protesta

Arezzo, 1° maggio 2016 - "Truffa totale, rimborzo parziale": è la protesta che come un fil rouge attraversa il corteo dei risparmiatori, scesi in strada anche per il primo maggio. Una rosa rossa all'occhiello, i cartelli e le scritte per dare voce alla rabbia contro il decreto.

Qualche centinaio di persone nel centro, un numero che comunque fatichi a fotografare incrociandosi in piazza la protesta sulla vicenda Banca Etruria con la manifestazione più classica della Cgil del primo maggio. La parola più ricorrente negli striscioni è beffa, quasi a simboleggiare la delusione dopo il provvedimento del governo. C'è la Federconsumatori, c'è anche il comitato guidato da Letizia Giorgianni, quello delle vittime del decreto di novembre.

Il corteo attraversa il centro, si incrocia con la gente della Fiera e va a confluire in piazza San Jacopo, tra musica e proteste.

E' la ricaduta de grande freddo. A 24 ore dall'approvazione del decreto per i rimborsi ai risparmiatori le reazioni continuano ad essere critiche da parte di tutto il mondo dei risparmiatori.

«Seguiamo in Federconsumatori 1500 obbligazionisti, ma le pratiche istruite sono 900. Tanti investimenti sono cointestati, a marito, moglie, oppure con un figlio. Che succede in questi casi? Il reddito va cumulato o no? E’ chiaro che la differenza è abissale». Il presidente della Federconsumatori Piero Ferrari va a caccia di certezze. 

«Siamo tempestati di telefonate». I i dubbi si infittiscono. Ancora Ferrari: «Il governo doveva per forza scegliere il doppio binario, il risarcimento automatico e l’arbitrato. Ed era logico attendersi che non ci potesse essere ristoro integrale per tutti. Ma ci sono zone d’ombra appese alle circolari interpretative. E  i tempi: quali procedure per l’arbitrato? Chi dovrà presentare la documentazione, la banca o il singolo investitore?».

Federconsumatori si sta organizzando: «Convocheremo una quindicina di assemblee con un centinaio di obbligazionisti alla volta con la presenza degli esperti». Ma la delusione sta montando. Codacons e Adusbef considerano «irricevibile e discriminatorio» il provvedimento governativo.